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Governo da Incubo per Giorgia Meloni

by Redazione

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è la chiara vincitrice delle elezioni del 25 settembre. Il suo nuovo governo dovrà affrontare sfide durissime per formare una nuova coalizione in un momento difficile per l’economia del Paese.

Con un’opposizione frammentata, gli analisti prevedono che potrebbe mantenere la rotta più a lungo di quanto si pensasse all’inizio.

Ma probabilmente non sarà tutto rosa e fiori il suo governo e dovrà affrontare una serie di test che determineranno il Paese per i prossimi trent’anni.

Meloni prende il potere in un momento in cui l’economia italiana è in chiara recessione. Le previsioni di crescita sono state ridotte allo 0,6% per il prossimo anno, a causa dell’aumento dei costi energetici, rendendo più difficile la gestione del debito pubblico elevato pari al 145,4% del PIL.

La nuova premier, o il nuovo, dovrà anche gestire l’aumento dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse.

Il centrodestra ha promesso di tagliare le tasse per stimolare la crescita economica, ma aumentare i livelli di deficit al di sopra degli obiettivi precedenti potrebbe creare seri problemi.

Se Meloni si discosta dalla traiettoria tracciata da Draghi, il governo dovrà affrontare una reazione molto negativa dai mercati finanziari.

Lo scoglio più grande da superare riguarderà il budget 2023. Quando il nuovo governo entrerà in carica, probabilmente all’inizio di novembre, dovrà inviare una bozza di bilancio a Bruxelles per l’approvazione entro poche settimane, ma lo spazio di manovra è limitato.

Meloni ha bisogno di trovare miliardi di euro per rinnovare misure temporanee per attutire gli effetti dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione, che avranno un impatto sulla sua capacità di mantenere le promesse elettorali dei suoi alleati, come bloccare l’aumento dell’età pensionabile. Questione che potrebbe creare tensioni all’interno della coalizione.

L’Italia ha bisogno di liquidità da Bruxelles. Il nuovo governo ha tempo fino a dicembre per raggiungere 55 traguardi e gli obiettivi fissati dalla Commissione europea al fine di assicurarsi la prossima tranche di finanziamenti del Pnrr.

La Meloni ha fatto scattare l’allarme durante la campagna quando ha detto di voler rinegoziare il piano di ripresa. I suoi oppositori hanno affermato che ciò potrebbe mettere a rischio i fondi vitali mentre anche Silvio Berlusconi ha definito la proposta “illogica e pericolosa”.

La dichiarazione fatta dalla leader di FdI le ha imposto una rapidissima e clamorosa marcia indietro, ma ha comunque sollevato la necessità di “una revisione” dato l’aumento dei costi delle materie prime.

La richiesta di Meloni chiedeva di adeguare l’accordo per affrontare la crisi energetica, poiché a questo settore sono stanziate poche risorse.

“Se rischiamo davvero di perdere i soldi, ovviamente nessuno vuole perderli”, ha detto. “Ma non penso che la Commissione europea sia così irragionevole”.

Gli alleati

Dopo aver sconfitto i suoi alleati, inclusa la Lega nel suo cuore settentrionale, Meloni ora ha il difficile compito di lavorare con le persone a cui ha appena rubato il pranzo.

I partner della coalizione hanno posizioni divergenti su numerose questioni, tra cui l’autonomia regionale e le pensioni.

Meloni si è impegnata ad abolire il Reddito di cittadinanza. Mentre i suoi alleati vogliono ristrutturarlo. Sull’immigrazione ha chiesto il blocco dei migranti in Africa, mentre Matteo Salvini vuole riportare i suoi decreti sicurezza che tagliano i programmi di protezione umanitaria.

La Meloni prevede di formare il suo governo anche con esperti della società civile e ha reclutato alcuni potenziali candidati, come il procuratore Carlo Nordio, prima delle elezioni.

Ma la pressione degli alleati sarà una costante per il governo Meloni che attendono di ricevere posizioni chiave nei ministeri in cambio del loro sostegno.

Salvini, leader della Lega, vuole tornare al ruolo di ministro dell’Interno, dove costruire consensi con la sua agenda anti-immigrati.

Ma poiché attualmente è sotto processo è improbabile che il presidente Sergio Mattarella approvi la sua nomina.

Berlusconi punta anche a un ruolo importante per il suo partito di centrodestra nel governo, sostenendo di essere il garante della linea europeista dell’Italia.

La guerra in Ucraina complica la decisione della Meloni che vorrà evitare di nominare ministri russofili.

Meloni si è impegnata a rimanere allineata con la NATO e l’UE sulle sanzioni contro la Russia e ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy che può contare sul suo sostegno.

Ma Salvini afferma che le sanzioni danneggiano l’Italia più della Russia e i sondaggi d’opinione suggeriscono che gli elettori sono dalla sua parte.

Se ulteriori pacchetti di sanzioni sono visti come onerosi per gli italiani, Salvini potrebbe creare difficoltà, in particolare mentre tenta di riconquistare il sostegno.

Bruxelles è sempre un potenziale campo minato per questa destra estrema. Infatti, la Commissione ha già preso di mira gli alleati illiberali della Meloni, Ungheria e Polonia.

Infatti, proprio loro hanno festeggiato dopo il trionfo della leader di FdI. Durante la campagna elettorale, la leader di FdI ha detto che, per l’Ue, “la pacchia è finita”, perché l’Italia difenderà più energicamente i suoi interessi in Europa. Ma, purtroppo, terminata la gara a chi la spara più grossa Giorgia Meloni è ritornata nei suoi ranghi ed ha indossato i suoi consueti abiti da donna di sistema.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto stretti rapporti con Draghi: la coppia ha firmato un’alleanza strategica l’anno scorso. I diplomatici affermano che, sebbene Meloni e Macron non condividano gli stessi valori, il leader francese vorrà buoni rapporti con Roma per il loro comune interesse a riformare le regole fiscali dell’UE.

Il governo di Giorgia Meloni, nel migliori dei casi, sarà un incubo vista la situazione economica e sociale e, nonostante l’unica rivoluzione applicata dalla leader di estrema destra si concentri sulla sua narrazione prima e dopo la campagna elettorale, se riuscirà nel suo intento di ristabilire pace e armonia in Italia vorrà dire che sarà stata la più brava. Ma nonostante le magre speranze, le esperienze ci dicono il contrario: Povera Italia.

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