Di Stefano Zaffino
Ieri sera l’Europa ha dimostrato di essere donna e madre capace di accogliere i suoi figli. Forse ognuno avrà il proprio carattere ma rimangono pur sempre sangue del nostro sangue.
E come in ogni famiglia è proprio tale diversità che si trova alla base della propria armonia. L’ Europa è nata per essere compatta ma piena di difformità. Il motto ‘Unità nella diversità’ risulta essere assai chiaro. E nel periodo in cui le sue 27 creature sono chiamate ad affrontare l’emergenza sanitaria e lavorativa più difficile dal Dopoguerra, lei ha dimostrato il suo carattere materno.
Verrà istituito un fondo di 1550 miliardi per la ripresa il ‘Recovery Fund’ che andrà a finanziare i paesi più colpiti, tra questi proprio l’Italia e il pacchetto del Mes per i costi diretti e indiretti della sanità, la Bei per le imprese e la cassa integrazione europea Sure.
Questa è l’Europa che i Padri fondatori hanno sempre sognato. Una comunità che non lascia indietro nessuno. E seppur divisi in falchi e colombe, in questo momento storico, sembra esserci una prima intesa per la ricostruzione economica dell’Europa. Lo hanno compreso Emmanuel Macron e Pedro Sanchez ma lo ha capito Angela Merkel.
D’altronde Albert Einstein diceva che “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura”.
Ecco allora che dalla crisi del Coronavirus potrebbe nascere un’ Europa solidale ma soprattutto un’Europa che sappia affrontare le difficoltà di questo nuovo inizio.