Di Ginevra Lestingi
Secondo il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni “non c’è dubbio che per definizione ci auguriamo sempre di avere degli interlocutori stabili e di avere come interlocutori governi che condividano le sfide comuni europee”.
E l’europeismo “è stato uno dei segni caratteristici del governo nato a settembre 2019. Un pezzo di identità di questo governo, è stata la scelta europea. E qui mi fermo, faccio sedute di training autogeno per evitare di andare ulteriormente in questi discorsi”.
Poi, parla dei procedimenti di ratifiche nazionali: “vanno accelerate, a nostro avviso il programma del Coreper va un po’ troppo a rilento”. “L’indicazione per tutti i paesi è quella di mantenere una politica di bilancio espansiva e di supporto all’economia, ma, bisogna evitare il rischio di confondere il messaggio di reagire, sostenere l’economia, evitare le recessione, fare debito buono, con l’idea che un Paese come l’Italia, ma qualsiasi altro Paese, possa avere una spesa pubblica senza limiti di fronte a questa situazione. Non so sto dicendo che torna l’austerità, ma bisogna essere molto rigorosi nella finanza pubblica”.