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Il governo Meloni si piega solo alle lobby delle armi

FdI vuole introdurre il tiro a segno nelle scuole

by Romano Franco

Che l’obiettivo della destra meloniana fosse quello di addestrarci tutti come bravi soldatini, atti ad eseguire gli ordini, non serviva il sottosegretario Fazzolari a darne conferma.

Sono già diverse le misure messe in pratica dal governo Meloni per arricchire le industrie belliche.

Infatti, dopo l’aumento tanto osteggiato di 8 miliardi di euro della spesa militare, che va da 25 a 33 miliardi, circa un miliardo in più del tanto odiato Reddito di Cittadinanza, è stato introdotto anche il decreto caccia, e nulla si sa e mai si saprà per quanto riguarda i nuovi armamenti da inviare in Ucraina.

Proprio quest’ultima mossa, infatti, può essere vista come un assegno in bianco nei confronti delle lobby delle armi. Dato che si ignorano costi, mezzi e aiuti inviati a Kiev.

Ma, tralasciando gli sprechi fatti in tempi di crisi, l’impostazione militare di questo governo e la sua politica guerrafondaia hanno già scocciato non poco gli italiani.

Infatti, questa volta, a rimarcare la dottrina bellicista ci pensa il sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo, Giovanbattista Fazzolari.

Fazzolari è finito al centro di una bufera dopo la pubblicazione di un articolo su La Stampa che riporta alcune sue parole, rivolte al generale Federici, consigliere militare di Giorgia Meloni.

Il pezzo parla di uno scambio di battute tra i due, durante il quale il sottosegretario propone di insegnare a sparare ai ragazzi nelle scuole.

“Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C’è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale. È un’attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport», spiega il sottosegretario.

Sparare per Fazzolari equivale ad una normale partita a calcetto.

Ma se pensate che la mentalità secessionista del sottosegretario sia un caso isolato vi sbagliate di grosso, poiché anche il generale Federici è d’accordo con questa eresia.

“Sì, in effetti è anche una disciplina olimpica – dice il Generale – vediamo cosa possiamo fare. Organizziamo un incontro e mettiamo intorno al tavolo i vari soggetti interessati”.

Tuttavia le piroette e le balle spaziali fanno parte del pedigree di questa destra meloniana. Infatti, dopo i pesanti attacchi dei quotidiani contro la proposta di Fazzolari, il sottosegretario ritorna sui suoi passi e accusa al solito la Stampa di scrivere menzogne.

“L’articolo apparso oggi sul quotidiano La Stampa nel quale si sostiene che io vorrei insegnare a sparare nelle scuole è ridicolo e infondato. La chiacchierata tra me e il generale Federici, consigliere militare del presidente Meloni, che il giornalista de La Stampa crede di aver carpito come uno scoop, verteva su tutt’altro: la necessità di fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze armate e Forze di polizia e, oltre a ciò, l’ipotesi di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto”.

Tuttavia questo governo abbiamo imparato a conoscerlo e, di retromarcia in retromarcia, ci sta portando indietro nel tempo.

Al ’15 ’18, forse.

Si diano poca pena Fazzolari e Meloni, poiché, non serve certo un articolo di La Stampa per evidenziare che questo governo sia costituito in larga maggioranza da armaioli e guerrafondai. Bastano solo le politiche messe in pratica.

Infatti, articoli a parte, da quando è arrivata Meloni a Palazzo Chigi l’unica certezza che abbiamo è che, in Italia, il commercio di armi è aumentato notevolmente dal suo “avvento”.

E questo è un fatto che non può essere ignorato o giustificato dalla solita supercazzola.

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