Anche il 1 maggio, secondo Borrelli, dovremmo restare chiusi in casa. Il capo della Protezione civile, in un intervista su Radio 1, ha ribadito la necessità di rimanere in isolamento rinnovando l’invito al comportamento rigoroso senza imprudenze. Il coronavirus, ha aggiunto: “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze per diverso tempo”.
Poi aggiunge: ” Il governo ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza”. E così ha placato gli animi dello scontro Conte-Fontana, sul’attribuzione delle colpe ribadendo il concetto: “In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se governo e protezione civile avessero preso ogni competenza, ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il governo”.
E sulla sanità aggiunge: “Ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo, ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti”.
E infine parla della circolare del Viminale che ha suscitato diverse polemiche. “Il documento non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che ci sfugge di mano. L’ora d’aria è una misura che non è ancora operativa, bisogna fare attenzione, rispettare le regole di prudenza e stare ancora in casa”.