Redatto dal Corriere
Bobo Craxi, capolista per il Psi nella coalizione che sostiene Roberto Gualtieri, ha accettato di candidarsi alle amministrative per incoraggiare il giovane gruppo dirigente del suo partito e per «responsabilità civica», convinto che sia necessario recuperare il rapporto con il Pd: «Facciamo parte dello stesso partito europeo e condividiamo l’opposizione a Virginia Raggi».
Della sindaca uscente, sebbene sia «la maglia rosa del giro elettorale» proprio grazie al suo ruolo, non teme un exploit trainato dal consenso personale: «È vero che Roma è una città molto complessa e si tende ad assolvere chi l’ha governata malgrado in cinque anni non si vedano i risultati, ma Raggi non ha un respiro politico di lungo cammino, arriva dall’esperienza di un partito disintegrato e ha inanellato una serie di errori che la confinano in una condizione in cui le vecchie coalizioni appaiono più affidabili».
Quanto al centrodestra, l’ex sottosegretario agli Esteri nel secondo governo Prodi ritiene che abbia «una trazione troppo spostata a destra». La sua previsione è che la compagine guidata da Gualtieri riuscirà a prevalere: «Nel centrosinistra, erede della tradizione del governo della città, del pentapartito, vedo la centralità della continuità amministrativa… Mi pare che tutti abbiano interesse che la Capitale sia governata da un profilo politico più coerente con le istituzioni nazionali».
Il suo contributo si inserisce anche nel quadro della riforma istituzionale dei poteri di Roma Capitale, della quale il padre Bettino è stato un precursore: «La legge per Roma Capitale fu istituita dal suo governo negli anni Ottanta, fu un’intuizione di socialisti e democristiani dare a Roma una preminenza».
Se non fosse che il suo impegno si prefigge anche un altro obiettivo: «Vorrei evitare che la città rimanga nelle mani degli incompetenti o di coloro che si considerano un po’ troppo competenti… spesso la ricetta migliore ce la forniscono i cittadini».
Un’allusione a Calenda? «Non ne comprendo la decisione di abbandonare il suo partito per avventurarsi in una scelta solitaria, che ormai è diventata velleitaria. Mi auguro che in futuro anche lui ed Emma Bonino vogliano aderire a un centrosinistra a trazione dem con la sinistra progressista e laica».
Oltre alla rappresentanza in consiglio comunale, se venisse eletto Bobo Craxi vorrebbe occuparsi di periferie («Le ho conosciute da vicino accompagnando mio figlio a giocare a calcio») viste come «tanti piccoli centri» nei quali puntare su turismo, cultura e terzo settore.
Altro tema, la valorizzazione di Ostia, la cui identità deve diventare parte integrante della vocazione della città: «Ha bisogno di uno statuto speciale nel rapporto con Roma, di moderni sistemi di collegamento e investimenti… Non candidare la Capitale all’Olimpiade è stato un errore, basti guardare a Barcellona».
Acqua pubblica, diritto al lavoro e rilancio delle municipalizzate sono invece gli argomenti chiave del programma della lista Sinistra civica ecologista, che ieri ha presentato le quattro teste di serie: Roberta Agostini, ex parlamentare, Michela Cicculli, femminista militante e assessora al Bilancio nell’VIII Municipio, Marilena Grassadonia, attivista Lgbtq presidente delle famiglie arcobaleno, e l’avvocato Giuseppe Libutti.
Capolista di FI, che ha presentato una rosa unitaria di candidature assieme all’Udc, sarà Maria Spena, ex assessora alla Mobilità nella giunta Alemanno.