“Non si comprende quale sia stato il criterio con cui il Governo ha obbligato a chiudere le pasticcerie, discriminandole rispetto ad altre attività analoghe come i fornai, e togliendo ai cittadini sia la possibilitá di alleviare solitudine ansie e paure con una bella buona e sana torta o con uova di Pasqua e colombe artigianali ma anche la possibilità di scelta rispetto al monopolio di vendita di dolci industriali attraverso la sola grande distribuzione.”
Così Carlo Pileri, Portavoce politico nazionale della associazione di consumatori Konsumer Italia, attacca la decisione del Governo di non far aprire le pasticcerie artigianali neanche per Pasqua. “L’accesso di una persona per volta poteva valere anche per le pasticcerie, e potrei aggiungere anche per le pizzerie a taglio che certo non creano ressa e che risulta essere un altro importante settore discriminato”.
“Certe decisioni prese dal Governo – prosegue Pileri – sembra vogliano favorire la grande distribuzione a discapito degli artigiani e appaiono più discriminatorie e inique che ispirate da oggettivi criteri di salvaguardia della salute. E sono scelte sicuramente che comportano un grave danno per i consumatori, costretti ad un oligopolio forzato su cui l’antitrust dovrebbe intervenire. Un danno economico di quasi 700 milioni di euro per il solo mese di aprile per le pasticcerie che per ironia tragica costerà allo Stato tra bonus e altri ammortizzatori sociali per i quasi 70.000 addetti rimasti senza lavoro, oltre 40 milioni di euro che avrebbe risparmiato con scelte più oculate ed eque e sui quali la Corte dei conti potrebbe pronunciarsi per il danno all’erario.”