Di Miriam Lestingi
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva una risoluzione che designa il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La risoluzione ha segnato l’anniversario della morte di tre sorelle, Maria, Teresa e Minerva Mirabel, uccise nella Repubblica Dominicana nel 1960. Mentre le donne in America Latina e nei Caraibi avevano onorato la giornata dal 1981, tutti i paesi delle Nazioni Unite non l’hanno riconosciuto formalmente fino al 1999.
Molte organizzazioni, tra cui il Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne (UNIFEM), da tempo spingevano per il riconoscimento internazionale della data.
Un anno prima, Noeleen Heyzer, direttrice dell’UNIFEM, ha tenuto un discorso durante una colazione di raccolta fondi a Toronto, in Canada, incoraggiando uomini e donne a partecipare a 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere.
Lo sforzo volontario doveva iniziare il 25 novembre e durare fino al 10 dicembre, anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata nel 1948 come risposta al terrore genocida del regime nazista.
Questo periodo di 16 giorni ha avuto un significato particolare per il pubblico canadese di Heyzer, poiché una delle tragedie più orribili del Canada si è verificata il 6 dicembre 1989, quando Marc Lepine è andato a sparare all’Ecole Polytechnique di Montreal.
Lepine era entrato al college con un fucile da caccia e aveva ucciso 14 studentesse di ingegneria prima di puntare la pistola contro se stesso in quello che in seguito divenne noto come il “Massacro di Montreal”. Nella sua nota di suicidio, Lepine dichiarò che la sua follia omicida era un attacco contro il femminismo.
Le organizzazioni femminili di tutto il mondo si sono unite con successo per aumentare la consapevolezza e il sostegno della loro causa.
Sebbene questo sia un segno di cambiamento positivo nella lotta per porre fine alla violenza contro le donne, le statistiche mostrano che c’è ancora molto lavoro da fare.
Un rapporto pubblicato nel 1994 dalla Banca Mondiale, intitolato “Violence Against Women: The Hidden Health Burden”, ha stimato che una donna su quattro nel mondo è stata, o sarà, violentata.
Il rapporto afferma inoltre che la violenza contro le donne è una causa di morte e incapacità tra le donne in età riproduttiva tanto grave quanto il cancro e una causa di malattia maggiore rispetto agli incidenti stradali e alla malaria messi insieme.