Home Cronaca Zelensky non ferma la sua propaganda suicida, nonostante i massacri

Zelensky non ferma la sua propaganda suicida, nonostante i massacri

A Soledar muoiono solo russi, secondo il presidente ucraino

by Redazione

Da una parte vi è un tiranno sanguinario e pestifero e, dall’altra, l’unica medicina testata contro la malattia Putin sono l’esaltazione e la follia di Volodymyr Zelenskiy.

Generali così fieri del sacrificio perpetuo dei propri soldati difficilmente se ne sono visti nella storia e così, nonostante i recenti avvenimenti di Soledar e Bakhmut che la stampa internazionale ha definito un bagno di sangue, Zelenskiy non smentisce la sua narrazione; andando contro l’interesse nazionale, delle migliaia di vittime e di tutti i suoi concittadini.

Il conflitto in Ucraina ha portato disperazione e morte in un Paese che viene, di giorno in giorno, distrutto sempre più.

La propaganda è costante e, quindi, al posto di cercare in tutti i modi il dialogo, nonostante Putin, Zelensky spera di salvarsi le natiche utilizzando gli ideali e trasformando la verità in propaganda russofoba.

Le forze ucraine nella città orientale di Soledar stanno mantenendo le loro posizioni e infliggendo perdite significative alle truppe russe, ha detto giovedì il presidente Volodymyr Zelenskiy in un discorso video. Come se tra gli ucraini non fosse morto neanche un soldato.

Un funzionario installato dai russi nella regione ucraina di Donetsk in precedenza aveva affermato che a Soledar erano rimaste “sacche di resistenza”, minando le affermazioni secondo cui la città era stata catturata.

Zelenskiy ha ringraziato due unità ucraine a Soledar che, ha detto, “stanno mantenendo le loro posizioni e infliggendo perdite significative al nemico”. Senza fornire ulteriori dettagli.

Il presidente ucraino ha inoltre affermato di aver incontrato giovedì alti comandanti ucraini e di aver analizzato in dettaglio quali rinforzi fossero necessari nella lotta per Soledar e le città vicine e quali misure dovrebbero essere prese nei prossimi giorni.

“Abbiamo anche discusso della situazione relativa alla fornitura di armi e munizioni alle truppe e della relativa cooperazione con i nostri partner”, ha proseguito.

Ma nonostante l’esaltazione e la fiducia senza condizione dei partner occidentali, che hanno già messo le mani sull’Ucraina come ha dimostrato l’arrivo di Adolfo Urso e Bonomi in quelli di Kiev, il Paese continua ad essere distrutto, la popolazione continua a soffrire e i morti sono oltre il centinaio di migliaia.

Tuttavia, nonostante lo scenario da apocalisse, al presidente ucraino pare che questa carneficina non faccia né caldo e né freddo e, sebbene ci siano state famiglie distrutte e vite stroncate, la propaganda deve continuare: the show must go on!

E non importa se l’Ucraina viene rasa al suolo, l’importante è vendere false narrazioni nutrite da false speranze che, unite a qualche video “Cool” stile Hollywood, creano nei cittadini l’illusione di poter vincere una guerra che era, purtroppo per loro, già persa in partenza.

In molti, dopo aver letto l’articolo, mi potrebbero etichettare in maniera superficiale come putiniano, ma quanto sarebbe stato putiniano salvare vite, città o infrastrutture ucraine?

Nessuno qui si sognerebbe mai di giustificare le azioni deplorevoli di Putin, ma quanti cittadini ucraini non avrebbero sofferto e, soprattutto, quanto è costata la scelta di creare un’ulteriore crepa con Mosca al posto di costruire un dialogo?

Capire che i cattivi della vicenda siano due, o più di due, serve ad aver chiara l’antifona e, inoltre, credere che questa guerra sia una battaglia tra bene e male è una cosa assai irragionevole poiché, in natura, questo tipo di distinzione non esiste; è solo una creazione dell’essere umano.

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