E’ davvero imbarazzante la decisione presa all’unisono dall’estrema destra. In una città straziata e dilaniata dal terrorismo come Bologna non è di certo ammissibile non prendere parte alla condanna di tali accadimenti e tragedie terroristiche avvenute nella storia.
Rimangono ancora dubbi su quali siano i metri di giudizio di alcuni elementi di spicco dell’estrema destra, loro che, si fanno trovare sempre pronti a scatenare guerra e a crocifiggere i terroristi arabi e si trasformano in persone indulgenti e miti quando si tratta di condannare il terrorismo Nero. Il terrorismo è terrorismo punto!
Ma, nonostante le nuove indagini abbiano fatto emergere nuove piste sui mandanti, c’è ancora chi si rifiuta di accettare che si sia trattato di una strage fascista e continuano il loro martellamento per sostenere più o meno la stessa tesi di Licio Gelli, ossia una pista palestinese o legata al terrorismo internazionale ‘di sinistra’ che ruotava intorno a Carlos. Anni di campagne cadute nel vuoto mentre le sentenze e le indagini parlano chiaro.
La proposta riguardava una via, una piazzetta, un giardino pubblico intitolato a ciascuna delle 85 vittime della strage del 2 Agosto 1980. Come racconta Repubblica. Bologna, la proposta arriva e viene approvata in consiglio comunale a Bologna. Ma Lega e Fratelli d’Italia non la votano. E salta un’unanimità che dovrebbe essere scontata.
Ma, quale è stato il motivo di tale decisione? “Nominare e visualizzare i luoghi della città attraverso le intitolazioni pubbliche è un aspetto fondamentale della memoria e della conoscenza della storia e dei valori di una comunità”. Ma i consiglieri della Lega, di Fdi e Insieme Bologna prima tentano di modificare il documento, eliminando i passaggi in cui si cita il processo ai mandanti, e poi escono dall’aula.
Nel documento c’è scritto che il 16 aprile ha avuto inizio il processo ai mandanti e ai finanziatori della strage neofascista del 2 agosto. Subito dopo, c’è il capoverso in cui si esplicita il messaggio di “ulteriore vicinanza” all’Associazione dei familiari. A tal proposito, il dispositivo impegna l’amministrazione “a intitolare luoghi pubblici cittadini o, laddove necessario, farsi da tramite presso la Commissione consultiva per la denominazione delle vie cittadine affinché, in via prioritaria ciascuna delle 85 vittime del 2 agosto 1980 abbia un luogo specifico e singolarmente dedicato, a partire dalle 16 che vivevano nella città metropolitana di Bologna”.
Dalla Lega, la capogruppo Francesca Scarano obietta sul riferimento alle 16 vittime bolognesi (“Non facciamo distinguo”) ma soprattutto chiede di votare l’odg per parti separate “per metterci nelle condizioni di poter votare l’odg rendendolo il più scevro possibile da qualsiasi considerazione che non porti all’unità. Dovrebbe essere verso i familiari delle vittime, a prescindere dall’Associazione che rappresenta una parte di essi”. Della stessa idea è anche Fdi “condividiamo le considerazioni di Scarano”, dichiara il capogruppo Francesco Sassone, rimarcando poi in particolare le proprie “perplessità” sulla priorità per le vittime bolognesi: sembra “una sorta di differenziazione”, quando invece “le 85 vittime sono tutte uguali”. Alla fine, l’odg sulle intitolazioni è stato approvato con 23 voti favorevoli (Pd, M5s, Coalizione civica, Nessuno resti indietro, Al centro Bologna) e sei non votanti (Lega, Fdi, Insieme Bologna).
E’ una vicenda orribile che continua a coprire di ridicolo i vari partiti estremisti che, promulgando ignoranza e superficialità, danno libero sfogo al proprio opportunismo propagandistico che non si ferma neanche di fronte ad una strage di tale portata.