Trump non ha mai voluto il totale lockdown. Anzi non ci ha mai creduto. Per questo, nonostante i 34mila decessi totali (912 nelle sole 24 ore), più di 679.300 casi accertati, 8.223 dei quali registrati solo venerdì u.s. (secondo i dati della Johns Hopkins University aggiornati alla sera del 17 aprile), il presidente si prepara per la riapertura. 3 Fasi, annuncia Trump, per un grande progetto che prenderà il nome di “Riaprire l’America”. “La nostra squadra di esperti è d’accordo sul fatto che possiamo iniziare quello che è il nuovo fronte della nostra guerra. Per tutelare la salute dei cittadini dobbiamo preservare la salute e il funzionamento della nostra economia”. È quanto dichiara il tycoon nella quotidiana Press Conference alla Casa Bianca. Il presidente rimanda ai governatori dei singoli Stati la decisione su quando aprire, un passo indietro rispetto a quanto annunciato solo pochi giorni fa dove dichiarava che era lui l’unico a poter decidere sul da farsi, per il bene dei cittadini e dell’economia.
Seguendo questa strada annunciata da Trump, gli Stati dovranno dimostrare che non ci saranno aumenti di casi e di contagi e che gli ospedali saranno in grado di assicurare la giusta assistenza fornendo anche un numero elevato di test. È questo il primo step che permetterà di poter entrare nella Fase 1 che prevede la distanza di sicurezza di 2 metri, il telelavoro e la formazione di gruppi di massimo 10 persone. Le scuole dovranno restare chiuse e non saranno permessi viaggi se non per necessità. Inoltre gli anziani o le persone con malattie pregresse dovranno restare in casa. Se tutto questo sarà seguito alla lettera portando risultati positivi, si potrà passare alla Fase 2, ovvero la possibilità di formare gruppi di 50 persone, consigliato di proseguire con il telelavoro e consentiti i viaggi. Possibilità di riaprire le scuole, teatri, ristoranti, stadi e bar, mantenendo sempre la distanza di sicurezza diminuendo però la capienza del numero di persone all’interno dei locali. Una Fase che, se darà i giusti esiti, porterà dritti dritti alla Fase 3 e dunque a una nuova vita, dove comunque sarà consigliato di ridurre sempre al minimo la presenza nei luoghi affollati. Un passaggio, quella da una fase all’altra, che sarà possibile solo se nei primi 14 giorni di applicazione delle norme non si saranno evidenziati aumenti dei casi. Come ha dichiarato Trump c’è buona probabilità che 29 Stati possano tornare a riaprire quanto prima. Una possibilità ancora non prevista per New York e Wisconsin che dovranno restare chiuse fino al 15 e 26 maggio.
“L’America vuole riaprire. Dobbiamo avere un’economia che gira, e la vogliamo avere molto, molto rapidamente. È ora“. “Ricostruiremo l’economia, sarà più grande e forte che mai”, Queste le parole di Trump sulla ripresa economica. Come fa notare Fauci, il massimo esperto di malattie infettive al centro c’è la “sicurezza e la salute degli americani”. Inoltre particolare attenzione sarà posta a chi dall’esterno vorrebbe entrare negli Usa. “Mentre iniziamo a riaprire dobbiamo vigilare affinché venga bloccato l’ingresso del virus dall’estero. I controlli ai confini, le restrizioni sui viaggi e le altre limitazioni sugli ingressi sono più importanti che mai”.
Un progetto chiaro, ambizioso che sarà realizzabile solo grazie alla volontà, dedizione e costanza degli americani. Un piano fortemente voluto da Trump ma desiderato da diversi Stati americani come l’Ohio, Virginia, Michigan, Kentucky, Utah, North Carolina e Minnesota, che talmente contrari al totale lockdown imposto dai rispettivi governatori per arginare i contagi, avevano deciso di organizzare nella giornata di mercoledì 15 aprile proteste in strada. Un grido che ha trovato il pieno appoggio e solidarietà dallo stesso presidente. E a chi ha fatto notare che le persone hanno violato, in tale contesto il distanziamento sociale e messo in pericolo la salute delle persone, il tycoon ha risposto in maniera molto semplice e disinvolta: “Mi sono sembrati responsabili”.