Steven, 7 anni, rapito, è il titolo di una miniserie televisiva andata in onda nei primi anni ’90, che racconta la vera storia di Steven Stayner, nato a Merced, in California il 18 aprile 1965, e morto nello stesso luogo in un incidente stradale il 17 settembre 1989.
Abbiamo utilizzato il titolo del telefilm, ma purtroppo la storia è tutta vera, e sconvolse l’America degli anni ’70/’80. Steven fu rapito mentre faceva ritorno a casa da scuola il 4 dicembre 1972 da Ervin Edward Murphy, persona che aveva contatti con il noto stupratore di bambini Kenneth Parnell. Fu proprio Parnell a chiedere aiuto a Murphy per rapire un bambino. Parnell cominciò a farsi passare per il padre di Steven, ribattezzandolo Dennis Gregory Parnell, girando con lui in lungo e in largo per tutta la California per anni.
Durante tutta la sua prigionia, al ragazzo fu concesso di bere, fumare e di uscire liberamente, diventando lo schiavo sessuale del suo rapitore, che per assurdo fu l’unica figura paterna di Steven in tutti quegli anni di abusi e sofferenze che lo resero un antisociale. Parnell con uno stratagemma riuscì ad iscrivere il ragazzo a scuola senza presentare alcun documento, recitando la parte del padre single lasciato dalla moglie, continuando a ripetere a Steven di scordarsi del suo passato, dicendo al piccolo che la sua famiglia non lo voleva più.
Steven diventò adulto, e col tempo Parnell smise di abusare di lui, perché essendo un pedofilo era attratto sessualmente solo dai bambini. Il rapitore quindi un giorno chiese a Steven di aiutarlo a rapire un bambino per soddisfare le sue abitudini sessuali, ma il ragazzo fallì volutamente ogni tentativo di rapimento. Parnell chiese quindi aiuto ad un coetaneo di Steven, Sean Poorman, e i tre riuscirono a rapire il piccolo Timothy White di soli 5 anni a Ukiah in California il 13 febbraio 1980.
Cominciarono gli abusi, le pressioni, le violenze di Parnell contro il piccolo Timothy. Il pedofilo gli tinse i capelli di nero e cominciò a chiamarlo Tommy. Ma il primo marzo dello stesso anno, approfittando dell’assenza di Parnell, Steven risvegliandosi da un incubo durato troppo tempo, decise di fuggire con il piccolo Timothy.
Dopo aver girato a vuoto in autostop, i due giunsero presso una stazione di polizia. Steven si dichiarò complice del rapimento, ma in seguito la polizia scoprì di avere di fronte non uno, ma due ragazzi scomparsi, e uno di loro era Steven Stayner. Parnell venne arrestato solo per rapimento, per un cavillo legale, condannato a 7 anni di reclusione con la libertà condizionale concessa dopo 5 anni, ma morirà in carcere per un’altra condanna nel 2008. Timothy tornò a casa. Anche Steven ritornò a casa, ma il suo rientro non fu per niente facile, costretto a vivere in una famiglia che non conosceva più, visto dai suoi genitori ancora come un bambino, in competizione con tre sorelle e con suo fratello Cary, che attualmente si trova in carcere nel braccio della morte per aver ucciso 4 donne, ma questa è un’altra storia.
Steven cercò comunque di andare avanti, si sposò a 17 anni con la ragazza di cui si era innamorato nel frattempo, e con lei mise al mondo due bambini. Tutto sembrava andare bene, ma il 17 settembre 1989, Steven perse la vita in un tragico incidente. A portare la bara di Steven ci fu anche Timothy White, rapito e liberato dallo stesso Steven anni prima.
Timothy diventerà sceriffo ma morirà per una embolia polmonare il 1 aprile del 2010. Dopo la sua morte, la città di Steven, Merced, in California, dedicherà una statua ai due ragazzi, rapiti, liberati e morti da eroi.