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L’UE dice che non si affretterà a riconoscere i talebani

by Nik Cooper

L’Unione europea dovrà impegnarsi con i talebani, ma non si affretterà a riconoscere formalmente il gruppo militante islamista come i nuovi governanti dell’Afghanistan. E’ questo il sentore comune che vi è in Europa.

Gunnar Wiegand, amministratore delegato della Commissione europea per l’Asia e il Pacifico, ha anche affermato che l’esecutivo dell’UE prevede di garantire un finanziamento di 300 milioni di euro sia quest’anno che il prossimo per aprire la strada al reinsediamento di circa 30.000 afgani.

Wiegand ha affermato che le relazioni ufficiali con i talebani si realizzeranno solo se il gruppo soddisfa determinate condizioni, incluso il rispetto dei diritti umani e l’accesso illimitato per gli operatori umanitari.

“Non ci sono dubbi tra gli Stati membri (UE) e nel contesto del G7: dobbiamo impegnarci con i talebani, dobbiamo comunicare con i talebani, dobbiamo influenzare i talebani, dobbiamo utilizzare le leve che abbiamo”, ha detto.

“Ma non ci affretteremo a riconoscere questa nuova formazione, né a stabilire relazioni ufficiali”, ha detto ai membri del Parlamento europeo a Bruxelles.

Wiegand ha affermato che non è chiaro se i talebani saranno in grado di governare in modo efficace, ma per l’UE una condizione chiave per le relazioni ufficiali sarà l’istituzione di un governo di transizione inclusivo e rappresentativo.

Due settimane dopo aver preso il controllo della capitale, Kabul, i talebani devono ancora nominare un’amministrazione o rivelare come intendono governare.

Wiegand ha affermato che altre condizioni per il riconoscimento dei talebani consentiranno il libero passaggio agli afgani che desiderano lasciare il paese; astenersi da ritorsioni contro gli affiliati a potenze straniere o al precedente governo; e impedire che l’Afghanistan diventi un rifugio per i terroristi.

Si teme che l’Afghanistan vedrà il ripetersi della crisi migratoria che ha travolto l’Europa nel 2015-16.

Wiegand ha affermato che un piano della Commissione europea per garantire 300 milioni di euro nel 2021 e nel 2022 dovrebbe “sostenere il reinsediamento e le ammissioni umanitarie” per il reinsediamento di circa 30.000 persone. Anche se non sono stati ancora forniti dettagli su dove e come sarebbero stati raccolti o spesi i fondi.

Ha chiesto una valutazione di ciò che è andato storto con l’impegno ventennale dell’Occidente con l’Afghanistan, riferendosi all’evacuazione caotica di civili e forze straniere dopo l’invasione dei talebani a Kabul.

“Dobbiamo fare una valutazione dei motivi per cui un simile crollo è stato possibile. Dobbiamo imparare lezioni per situazioni simili e questa sarà una valutazione che inizia ora”, conclude Wiegand.

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