L’incidente del 1929; il Black Monday nel 1987, giorno in cui i corsi azionari hanno perso il 20% in un giorno; la dotcom mania del 1999. Con tali precedenti, nulla dovrebbe sorprendere, ma le ultime otto settimane sono state comunque notevoli. Ma eventi passati, hanno portato gli States ad organizzarsi e premunirsi per risolvere questioni di questo calibro. Una svendita di azioni strabiliante è stata seguita da una delirante fenomeno in America. Tra il 19 febbraio e il 23 marzo, l’indice S&P 500 ha perso un terzo del suo valore. Con appena una pausa, da allora è balzato, recuperando più della metà della sua perdita. Il catalizzatore era schizzato in alto dopo la notizia che la Federal Reserve avrebbe acquistato obbligazioni societarie, aiutando le grandi aziende a finanziare i loro debiti. Gli investitori sono passati dal panico all’ottimismo senza perdere un colpo.
La grande banca centrale degli Stati Uniti non ha perso tempo, e ha dato il suo manforte ai cittadini e alle imprese senza battere ciglio, in Europa si sente la mancanza di un organo del genere con le stesse mansioni e gli stessi compiti, la BCE è un organo simile ma non regge il confronto per quanto riguarda tragedie di questa portata. Servono davvero eventi del genere per generare prevenzione su eventuali catastrofi?