Home In evidenza La giustizia sociale di Meloni: Abolire il reddito di cittadinanza e non rompere le scatole alle aziende

La giustizia sociale di Meloni: Abolire il reddito di cittadinanza e non rompere le scatole alle aziende

by Romano Franco

Continua la campagna elettorale di Giorgia Meloni per conquistare la nazione.

Dopo aver accantonato il suo nemico per l’eccellenza, l’immigrato, la destra più estrema torna ad attaccare i suoi nemici di una volta: i poveri.

La leader di Fratelli d’Italia si scaglia nuovamente contro il Reddito di Cittadinanza che, a sua detta, “deve essere abolito”.

Un Paese che chiede ai propri cittadini di rinunciare al sussidio contro la povertà, che costa allo stato costa poco più di 8 miliardi, per aumentare di 12 miliardi la spesa in armamenti, per arrivare ad un totale di 38 miliardi di euro, è uno Stato insensibile che non prova vergogna nei confronti degli abusi riservati alle fasce più deboli.

Aumentare le pene per i furbetti e rivedere il reddito, per integrarlo al lavoro, dovrebbe essere una priorità per un governo che tiene in qualche maniera al benessere sociale. Benessere fintamente auspicato e mai dimostrato dalla leader di FdI.

Ma il populismo della Meloni, non si sa come, ci farà uscire dalla crisi e “l’unico appello che mi sento di fare – dice Meloni – è che siamo in un momento complesso, ma questa nazione si può rialzare. Non è una nazione persa, ma che ha un disperato bisogno del suo sistema produttivo. Usciamo da una legislatura in cui ci hanno detto che la povertà si abbatteva per decreto, la crescita si faceva con decreto, il lavoro si garantiva per decreto, ma non è così. Il lavoro e la crescita li garantiscono le aziende con i loro lavoratori, quello che deve fare lo Stato è non rompere le scatole”.

Senza l’introduzione di un Salario minimo e con l’abolizione del reddito di cittadinanza le aziende che investono in Italia potranno usufruire ulteriormente della mano d’opera del Paese sfruttando fame e disperazione degli italiani meno fortunati.

E se a tutto questo si aggiunge il maxi sconto “Flat tax”, diventa chiaro a tutti chi viene privilegiato e chi no dalle riforme del centrodestra.

Insomma, per la leader di Fratelli d’Italia non bisogna rompere le scatole alle aziende, anzi, bisogna privilegiarle e lasciare a loro la decisione di redistribuire ricchezza e lavoro, come e in quali modalità: la decisione spetta ai prenditori.

E’ questa la giustizia sociale di Giorgia Meloni: dopo aver sfruttato sistema e risorse di tutti per prosperare l’imprenditore, appartenente alla classe più ricca e socialmente più inserita, deve essere privilegiato ulteriormente rimettendo a quest’ultimo e al suo buon cuore la decisione di far sopravvivere o far perire quelli “nati sbagliati”, secondo il centrodestra, per garantire, sempre più, la proprietà ai pochi in un mondo apparentemente di tutti.

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