La Cina riterrà coloro che sostengono “l’indipendenza di Taiwan” penalmente responsabili per tutta la vita, ha affermato venerdì il Partito Comunista cinese, provocando rabbia e ilarità dall’isola democratica in un momento di accresciuta tensione attraverso il sensibile stretto di Taiwan.
Per la prima volta la Cina ha enunciato la punizione che attende le persone ritenute a favore dell’indipendenza di Taiwan, tra cui alti funzionari dell’isola autogovernata, mentre la tensione aumenta su quella che la Cina considera una provincia a sé stante.
La Cina non ha escluso l’uso della forza per portare Taiwan sotto il suo controllo, nonostante l’isola affermi che è un paese indipendente che difenderà la sua libertà e democrazia.
L’Ufficio per gli affari di Taiwan ha nominato il premier taiwanese Su Tseng-chang, il presidente del parlamento You Si-kun e il ministro degli Esteri Joseph Wu come “ostinatamente pro-indipendenza di Taiwan”, poiché ha reso pubblico per la prima volta di aver stilato un elenco di coloro che rientrano nella categoria.
La Cina applicherà la punizione per coloro sulla lista non permettendo loro di entrare nella terraferma e nelle sue regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, ha detto il portavoce Zhu Fenglian in una dichiarazione venerdì.
Tali individui inseriti nella lista nera non potranno cooperare con entità o persone della terraferma, né le loro società, o entità che le finanziano, potranno trarre profitto dalla terraferma, ha aggiunto.
Il Consiglio per gli affari continentali di Taiwan ha ammonito la Cina, affermando che Taiwan era una società democratica con uno stato di diritto e non governata da Pechino.
“Non accettiamo intimidazioni e minacce da una regione autocratica e autoritaria”, ha affermato il consiglio, aggiungendo che sarebbero necessarie “le contromisure necessarie per salvaguardare la sicurezza e il benessere delle persone”.
Zhu ha affermato che il messaggio che la Cina voleva inviare ai sostenitori dell’indipendenza di Taiwan era: “Coloro che dimenticano i loro antenati, tradiscono la madrepatria e dividono il Paese, non finiranno mai bene, saranno respinti dal popolo e giudicati dalla storia”.
Sabato, in un post su Twitter, il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, ha scritto: “Ho ricevuto innumerevoli note di congratulazioni dopo essere stato inserito nella lista nera e sanzionato, a vita, dal #PCC”, riferendosi al Partito comunista cinese.
“Molti sono gelosi di non essere stati riconosciuti; alcuni chiedono dove possono richiederlo. Per meritare il raro onore, continuerò a lottare per la libertà e la democrazia di #Taiwan”.
La Cina crede che il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen sia un separatista deciso a dichiarare l’indipendenza formale. Dice che Taiwan è già un paese indipendente chiamato Repubblica di Cina, il suo nome ufficiale.