Il coronavirus è in fase calante, lo sostiene il professor Marco Trapanese, docente dell’università di Palermo.
Sta scendendo da giorni (ci sarà qualche fluttuazione), e il picco dell’incremento dei nuovi casi positivi è stato superato ed è stato il 21/03/2020. In questi giorni ha pubblicato sul suo profilo Facebook alcuni grafici che dimostrano questa tesi. Secondo il suo studio la situazione migliora, e in Sicilia il picco dell’incremento dei nuovi attualmente positivi è destinato a calare, ma ci saranno numeri minori rispetto al nord del Paese. Abbiamo posto alcune domande:
Professor Trapanese, nei suoi post su Facebook lei è riuscito a predire il picco nazionale dell’epidemia di COVID19 con parecchi giorni di anticipo ma cosa porta un professore di macchine elettriche a occuparsi di epidemie?
Certamente io sono un professore di Macchine Elettriche presso l’Università di Palermo ma sono anche un Fisico Sanitario e le epidemie sono un fenomeno descrivibile con i metodi della Fisica dei Sistemi Complessi. Ho solo usato dei mezzi matematici che sono parte del mio bagaglio culturale.
Come la vede la situazione a oggi?
E’ iniziata la discesa dell’epidemia. Sarà lenta, ma la discesa è iniziata e se non faremo errori sarà costante. Ora dovremmo pensare alla risalita della società.
Come mai, secondo lei, il sud e la Sicilia sono state meno colpite?
La spiegazione che io ho offerto si basa su tre fattori: temperature, inquinamento e mezzi di trasporto. Mi spiego, sembrerebbe esserci una correlazione che porta a determinare un più facile innesco dell’epidemia di COVID-19 per certi livelli di temperature e inquinamento. Il sud dell’Italia ha un livello di temperatura diverso e un minore tasso di inquinamento. La Lombardia ha registrato, proprio qualche settimana prima dell’epidemia, un livello assolutamente fuori norma di polveri sottili che potrebbe aver facilitato il diffondersi dell’epidemia.
E i mezzi di trasporto?
Abbiamo mai visto una metropolitana in Asia o un treno di pendolari in Lombardia. Le persone sono stipate come sardine, se uno è ammalato si infettano tutti. Al sud i trasporti pubblici funzionano peggio e questo, paradossalmente è stato un fattore protettivo.
E cosa ci aspetta nelle prossime settimane?
Nell’immediato, ci aspetta una riapertura con gradualità per arrivare alla normalità secondo me intorno al 31 maggio. Ma mi auguro che la storia non finisca lì.
Che intende dire? Vuole che continui la quarantena?
Scherza, no! Mi auguro che la quarantena finisca il più rapidamente possibile, quello che mi auguro non finisca, ma che anzi aumenti, è un ripensamento del nostro modo di vivere e di produrre. Vede sono convinto che questa epidemia sia figlia di una serie di errori del modello di sviluppo adottato negli ultimi anni. L’aver concentrato tutta la produzione nazionale in Lombardia è stato un errore, l’aver concentrato la sanità in Lombardia è stato un errore (e all’inizio gli errori di gestione dell’epidemia in strutture sanitarie sono stati molteplici), l’aver concentrato le Università in Lombardia è stato un errore. Dovremo pensare a un modello di sviluppo in cui si distribuiscano le attività, la ricchezza, in cui non si concentri tutto in un punto ma si coinvolgano tutte le realtà, tutti i territori.
Accadrà?
Questo non lo so, questo dipenderà da noi e dalle scelte, anche politiche, che faremo.