Home Attualità Il ministro degli Esteri Tajani dice che “non ci sono freni” sulle consegne di armi in Ucraina

Il ministro degli Esteri Tajani dice che “non ci sono freni” sulle consegne di armi in Ucraina

by Redazione

Non vi è nessun freno alla guerra in Ucraina e alla richiesta del governo di Kiev il nostro esecutivo, tramite il ministro Tajani, risponde “presente”.

Il ministro degli Esteri italiano ha annunciato l’ennesimo invio di armi a Kiev: “Non ci sono freni sulla consegna dello scudo per la difesa aerea in Ucraina, abbiamo votato il rinnovo dell’autorizzazione a inviare armi a Kiev in un contesto europeo e della Nato, previa informazione del Parlamento”, dice il vice premier intervistato a Radio anch’io su Radio 1 Rai.

“Il progetto dello scudo è italo-francese, stiamo lavorando intensamente con i francesi, ci sono dei problemi tecnici da risolvere, per gli aspetti militari non burocratici, il ministro della Difesa Crosetto sta lavorando, stiamo procedendo e non c’è nessuna frenata. Gli stati maggiori sono all’opera ma ci vuole tempo”, evidenzia il ministro degli Esteri.

Sulla presunta cessione di mine antiuomo italiane all’Ucraina, i russi “mentono sapendo di mentire”, osserva il ministro degli ribadendo la posizione già espressa ieri da Crosetto.

“Dal 1997 l’Italia non produce più quelle mine. Dai brevetti si vede che si tratta di mine prodotte in Estremo Oriente. L’Italia non produce mine né vende mine antiuomo in assoluto rispetto del diritto internazionale. Si tratta di fake news, notizie false”, ha aggiunto Tajani.

Inoltre l incontro tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, Tajani lo giudica “molto positivo”. Secondo la visione poco lucida del ministro degli Esteri l’Unione europea ha compiuto “passi in avanti verso un’azione europea” di contrasto all’immigrazione illegale, come richiesto dall’Italia.

Ma il no secco di una risoluzione nel breve periodo europea congela il ministro che è costretto a ribadire la linea populista del “faremo, ma non oggi” e così dice che “la questione migratoria deve essere affrontata su più fronti, serve un’azione a livello europeo. Questa è la soluzione principale. Questa vicenda preoccupa il Paese. Serve più unita. L’incontro di ieri tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni è stato molto positivo perché la presidente della Commissione europea ha compiuto dei passi in avanti nella direzione di una azione europea. Detto questo – ha aggiunto – poi bisogna pensare all’accoglienza a e alla difesa delle frontiere dall’immigrazione illegale. Il governo sta lavorando intensamente anche per affrontare la questione con il ministro degli esteri della Tunisia, inviterò quel governo a bloccare le partenze”.

Tajani ha aggiunto che oggi è in programma un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri tunisino e che si recherà “presto in Turchia” per affrontare anche il dossier libico, ricordando come la Libia sia “l’altro ponte, bacino di partenza” dei migranti verso l’Italia e l’Europa.

Per quanto riguarda l’Iran, Tajani dice: “Possiamo solo alzare il livello della condanna e della protesta, ci muoveremo insieme agli altri paesi. C’è stata la condanna della pena di morte da parte dell’Onu. Io ho convocato l’ambasciatore iraniano, chiedendo con grande fermezza la sospensione della pena di morte e un dialogo tra autorità politiche e manifestanti, donne e studenti”, una posizione che ha provocato una “reazione indispettita” di Teheran, ha ricordato il ministro. “Continueremo a condannare. Crediamo che in democrazia ci si possa riunire e manifestare”, ha ribadito Tajani.

Infine, sui disordini di Brasilia il ministro degli Esteri precisa sul leader di estrema destra Bolsonaro: “L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro non ha mai chiesto la cittadinanza italiana, poi ci sono delle leggi. Ci sono persone che hanno diritto a chiederla, ma lui non l’ha richiesta”, ha detto il ministro rispondendo a una domanda dopo la presentazione ieri da parte di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, di un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri sulla base di alcune notizie secondo cui “tutta la famiglia Bolsonaro intende ottenere il prima possibile il rilascio della cittadinanza italiana presso l’Ambasciata d’Italia a Brasilia e venire in Italia il prima possibile”.

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