Home Attualità Governo Bolsonaro accusato di magheggi sul vaccino covid acquistato quasi al doppio del prezzo

Governo Bolsonaro accusato di magheggi sul vaccino covid acquistato quasi al doppio del prezzo

by Nik Cooper

Jair Bolsonaro si è candidato alla presidenza con la promessa di porre fine alla corruzione in Brasile. Ma ora, il presidente bontempone, si ritrova sotto i riflettori a causa di oscure trattative per l’approvvigionamento di due vaccini covid-19.

Il 3 luglio migliaia di brasiliani sono scesi in piazza in dozzine di città con cartelli con i nomi dei membri della famiglia che hanno perso a causa della malattia “per un dollaro”.

Il giorno prima, a seguito di testimonianze presso una commissione del Senato che indagava sulla gestione della pandemia, la Corte Suprema aveva autorizzato un’indagine sul presidente per prevaricazione, o mancato rispetto dei doveri pubblici, perché avrebbe trascurato irregolarità durante le trattative per l’acquisto di un altro vaccino. Lui nega le accuse. Qual è lo scandalo dei vaccini in Brasile e cosa significa per Bolsonaro?

Covaxin, sviluppato da Bharat Biotech, una società indiana, deve ancora essere approvato per l’uso di emergenza dall’agenzia sanitaria brasiliana. Questo non è insolito di per sé. Molti governi hanno ordinato forniture di vaccini covid prima che fossero autorizzati.

Ma l’accordo per 20 milioni di dosi è stato firmato dal ministero della Salute a febbraio in circostanze sospette: per un prezzo del 50% superiore a quello offerto tre mesi prima dal laboratorio indiano, prima che una società terza in Brasile avrebbe mediato l’accordo con Bharat Biotech.

Entrambe le società negano ogni addebito. Un deputato federale, Luís Miranda, che una volta era un alleato del presidente, ha dichiarato di aver espresso preoccupazione per l’accordo fatto da Bolsonaro a marzo. Dopo che sono emerse le accuse su Covaxin, un informatore ha affermato che un funzionario del ministero della salute ha chiesto una tangente di $1 per dose in trattative con un’altra azienda brasiliana per l’acquisto del vaccino AstraZeneca. AstraZeneca nega di collaborare con terze parti.

Bolsonaro ha detto che “non ha modo di sapere cosa succede nei ministeri” e che il vaccino Covaxin non è stato ancora pagato. Il contratto è stato poi sospeso e l’inchiesta del Senato sta ancora esaminando sia questo che il caso AstraZeneca. Il procuratore generale che sovrintende alle indagini sul presidente è stato nominato da Bolsonaro.

Un’impeachment non sembra probabile nel prossimo futuro. Il presidente della camera bassa del congresso, Arthur Lira, eletto con il sostegno di Bolsonaro, è l’unico che può aprire un processo di impeachment, ha già 119 petizioni per farlo, ma finora le ha ignorate.

Ma la pressione sul presidente cresce. Sempre più persone stanno cercando di far cambiare idea al signor Lira. I gruppi di destra che vogliono prendere le distanze dall’approccio disastroso dell’amministrazione alla pandemia si sono recentemente uniti ai partiti di opposizione per firmare una super-petizione, che riunisce più di 20 accuse contro il presidente.

I partiti precedentemente allineati con Bolsonaro ora chiedono il suo impeachment. Il suo indice di gradimento è sceso a meno del 30%; le proteste del 3 luglio sono state le terze in poco più di un mese. Ma non vi è solo lo scandalo del vaccino a far passare le notte insonni al folkloristico Bolsonaro.

Questa settimana UOL, un’organizzazione di notizie brasiliana, ha pubblicato le registrazioni di uno degli ex dipendenti di Bolsonaro che accusava il presidente di aver preso una fetta degli stipendi dei suoi aiutanti mentre era un deputato federale, uno schema noto come rachadinha (processo in cui il parlamentare ruba metà dello stipendio dei consiglieri). I suoi avvocati hanno respinto l’accusa, affermando che si basa su “fatti non veritieri e inesistenti”.

Anche se il signor Bolsonaro resiste, potrebbe risentire delle conseguenze nelle elezioni previste per il 2022. Il conteggio ufficiale dei decessi per covid-19 è di oltre mezzo milione e i problemi del paese non si limitano all’impatto della malattia su salute pubblica.

La disoccupazione ha raggiunto il record del 14,7%, la fame si sta nuovamente aggirando nel paese e il Brasile sta affrontando la peggiore siccità da quasi un secolo. I sondaggi mostrano che il più grande rivale di Bolsonaro, Luiz Inácio Lula da Silva, ex presidente di sinistra, sta guadagnando terreno. E la prossima volta Bolsonaro non potrà giocare la carta anticorruzione.

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