Si conoscono grossomodo tutti gli argomenti oppositori alla GPA, sono argomenti perlopiù di ordine morale che riecheggiano le stesse intemerate, provenienti prevalentemente dal mondo cattolico, che venivano profferite nei confronti del divorzio, della contraccezione, la fecondazione assistita che erano tutte considerate pratiche che “violavano la dignità della donna e dell’uomo..” nulla di nuovo insomma.
A queste argomentazioni si aggiungono anche quelle che si considerano “di sinistra”, come se fra i principi sacri ed inviolabili di una concezione di vita felice per un progressista debba esclusivamente esistere la gestazione naturale.
É una questione bioetica di prima grandezza sulla quale é arduo se non impossibile assumere un piano di neutralità da parte del legislatore, per questa ragione ad argomentazioni di ordine morale non si possono opporre simmetricamente altre questioni di ordine morale in senso liberale.
Indubbiamente la vicenda si inserisce nel contesto ampio dell’oscurantismo etico che è proprio della nuova destra, ignorando che sul terreno delle gestazioni scienza e progresso hanno prodotto negli anni opportunità che prima non sussistevano.
Vi sono paesi che regolamentano la “gestazione per altri” e sono paesi occidentali ed anche europei (Grecia); nulla di più sbagliato é mettere la testa sotto la sabbia o ancor di più impostare delle crociate di ordine morale che in definitiva non tengono conto di una realtà (ultra minoritaria) esistente che verrebbe condannata, in questo caso sì, alla peregrinazione a scopo ricreativo che si vorrebbe contrastare attraverso l’elevazione a reato (di fatto) di una procreazione avvenuta fuori da un vincolo matrimoniale tradizionale.
Lo Stato vorrebbe imporre ad un essere umano l’utilizzo dei propri organi vitali, ed un certo modo di pensare spinge a dire che esiste lo sfruttamento della povertà da parte di coppie infertili prevalentemente abbienti.
Sono argomenti piuttosto fragili, a partire dal fatto che la povertà esiste a prescindere dalla procreazione per altri e che va contrastata alla fonte, ed il gesto deliberato di surroga maternale avviene anche per un fatto di altruismo e generosità e non necessariamente per esclusivi interessi economici.
Certo va regolamentata come tutte le cose, non si può immaginare che essa sia una prassi consolidata ma come nelle questioni di bioetica succitate esse hanno bisogno di norme chiare e ben definite, come avviene in Canada, nel Messico, in diversi Stati americani; non proprio Nazioni arretrate che intendono incentivare l’offesa nei confronti della dignità umana.