Home In evidenza Europa alla canna del gas. Cercasi solidarietà e idee innovative

Europa alla canna del gas. Cercasi solidarietà e idee innovative

by Redazione

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che una riforma completa del mercato elettrico europeo deve essere attuata in modo corretto e tecnico all’inizio del prossimo anno.

Al tavolo che conta, con il ministro dell’Economia tedesco Robert Haback a Berlino, von der Leyen ha affermato che il mercato dell’elettricità deve essere riformato e i prezzi del gas e dell’elettricità devono essere disaccoppiati l’uno dall’altro.

Durante una conferenza stampa al Forum strategico di Bled in Slovenia, la presidente delle Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un progetto per mettere un freno all’enorme impennata del costo dell’energia in Europa.

“I prezzi dell’elettricità alle stelle stanno ora mettendo in evidenza, per diversi motivi, i limiti del nostro attuale disegno del mercato elettrico che è stato sviluppato in circostanze completamente diverse e per scopi completamente diversi”, dice la Leyen.

“Ecco perché ora stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’energia elettrica” ha aggiunto.

Ma oltre a cercare di buttare un po’ di fumo negli occhi la Leyen si limita a dire che bisogna risolvere il problema senza avere nel breve periodo una soluzione concreta.

La continua impennata dei prezzi del gas e la necessità di una riforma del mercato sarà il punto focale della riunione di emergenza dei ministri dell’Energia dell’Ue che si terrà a Praga il 9 settembre.

Per il momento ottenere un tetto sul prezzo del gas, come ha chiesto l’Italia, risulta difficile poiché paesi come la Norvegia, fornitore di gas, e anche i Paesi Bassi, che controllano il mercato del bene, rinuncerebbero così all’opportunità che si è aperta con le sanzioni nei confronti della Russia per fare maggiori introiti. Non proprio un esempio di solidarietà europea.

Ma mentre paesi come l’Italia chiedono solidarietà da parte degli Stati meno colpiti, la Francia si prepara al razionamento. “Purtroppo, dobbiamo prepararci al razionamento dell’elettricità alle imprese”, ha detto il primo ministro francese, Elisabeth Borne, parlando davanti al Congresso del Medef, la Confindustria d’Oltralpe.

Price cap

Sul cosiddetto ‘price cap’ sul gas si sta convincendo anche Berlino. Infatti nelle ultime ore è arrivato a Palazzo Chigi un segnale direttamente dalla Cancelleria tedesca.

Anche il ministro dell’Energia belga Tinne Van der Straeten si è detto favorevole al ‘price cap’ e su Twitter scrive che “i prezzi del gas in Europa devono essere congelati con urgenza”.

Un altro tema caldo è quello sul disaccoppiamento delle energie rinnovabili dal prezzo del gas. Questa ipotesi è stata studiata a lungo e più volte nel corso degli anni ma non ha mai trovato applicazione per l’opposizione di diversi paesi.

Ma la presidente della Commissione europea dice che serve “un nuovo modello di mercato per l’elettricità che funzioni davvero e ci riporti in equilibrio”.

Gli stati europei non devono essere lasciati soli facendo un distinguo tra vincitori e vinti, e se l’Unione europea ha davvero un significato affrontare la crisi tutti insieme non deve essere una concessione fatta per benevolenza ma una prassi.

Nelle capitali dell’UE sta crescendo la pressione affinché il blocco riformi il mercato dell’energia interrompendo il legame tra l’elettricità e l’impennata dei prezzi del gas, che ha notevolmente aumentato i costi per le imprese e le famiglie.

Il prezzo di riferimento dell’elettricità in Europa è aumentato di dieci volte in dieci anni, in linea con un aumento di 14 volte del costo del gas, tra i timori di carenze per questo inverno.

Anche l’Austria, tradizionalmente paese liberale del mercato, domenica si è schierata con gli interventisti. “Non dobbiamo permettere che Putin decida il prezzo dell’elettricità in Europa ogni giorno”, ha affermato domenica il cancelliere austriaco Karl Nehammer.

In Belgio, il ministro dell’Energia Tinne Van der Straeten ha dichiarato domenica su Twitter che il mercato energetico europeo “sta fallendo e ha urgente bisogno di riforme”, ma convincere Norvegia e Paesi Bassi a rinunciare ai loro introiti per puro altruismo è pura eresia, visto che la politica dell’Ue non lo prevede. Servono regole scritte che favoriscano la solidarietà tra stati e una politica europea più forte e unita. Solo questo potrebbe salvare l’Europa da una fine assai misera.

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