Home Estero Dopo lo schiaffo degli elettori, la Svizzera ci riprova con un piano per tagliare le emissioni di Co2

Dopo lo schiaffo degli elettori, la Svizzera ci riprova con un piano per tagliare le emissioni di Co2

by Freelance

Di Gaia Marino

La Svizzera ha presentato venerdì nuove proposte per una legge a favore del dimezzamento delle sue emissioni di gas serra entro il 2030, spingendo avanti con una tassa sull’anidride carbonica per evitare misure controverse sull’imposizione di tasse sui voli e sul carburante per auto.

Il governo è dovuto tornare al tavolo da disegno dopo che gli elettori svizzeri a giugno hanno respinto i suoi piani iniziali.

Il governo ha proposto di mantenere la sua tassa sui combustibili fossili come petrolio e gas di 120 franchi svizzeri (115 euro) per tonnellata di anidride carbonica, fornendo alle aziende un piano di uscita se si impegnano a ridurre le emissioni a zero alla fine.

La proposta limiterebbe a 5 centesimi svizzeri per litro di diesel o benzene la quantità che gli importatori, che saranno tenuti a compensare alcune emissioni, possono trasferire alle pompe di benzina; i clienti.

Per promuovere il trasporto ecologico, la Svizzera ha affermato che utilizzerà le tasse sulla CO2 per aiutare a finanziare nuove stazioni di ricarica per veicoli elettrici, mentre addebita ai rivenditori l’importazione di auto meno efficienti.

Il governo svizzero ha detto che prevede di spendere 25-30 milioni di franchi svizzeri all’anno per promuovere innovazioni nel carburante rinnovabile per aerei, mentre richiede alle compagnie aeree di mescolare combustibili da fonti rinnovabili nel loro cherosene quando si fa rifornimento in Svizzera, come fatto nell’Unione Europea.

Secondo il piano pubblicato fino ad aprile, i due terzi della riduzione delle emissioni del 50% prevista entro il 2030 dovrebbero essere raggiunti a livello nazionale, mentre il resto attraverso gli sforzi per la protezione del clima all’estero, ha affermato il governo.

Il Climate Action Tracker, che si autodefinisce fornitore di analisi scientifiche indipendenti che misurano l’azione del governo rispetto agli obiettivi previsti dall’accordo di Parigi concordato a livello globale, ha valutato la Svizzera con l'”insufficienza” a metà settembre; e dovrà lavorare per rimettersi al passo.

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