Mentre Giorgia Meloni lancia boutade e false promesse dall’alto di un palco, durante un comizio, un gruppo di una cinquantina di persone aderenti a gruppi antagonisti alla Meloni sono andati a contestare la candidata premier di Fratelli d’Italia.
Giunti a Piazza Politeama i contestatori sono stati respinti a manganellate dai poliziotti.
“È inaccettabile che a margine di un comizio elettorale, momento di libera espressione del proprio pensiero, certi toni possano superare i limiti, tanto da sfociare in attimi di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, come è avvenuto in alcune vie del centro città”, dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
“È’ stata una manifestazione pacifica e nessuno ha lanciato bottiglie – ha raccontato un manifestante del movimento dei ‘disoccupati’ e di ‘Non una di meno’ – ma gli agenti hanno blindato l’area intorno a via Ruggero Settimo impedendoci di andarcene. La tensione è salita per questo”.
Non è la prima volta che si assiste a questi episodi vomitevoli nelle piazze d’Italia e questo scenario si vede tanto nelle contestazioni nei confronti della destra che della sinistra, in egual modo. Si condanna, giustamente, la violenza contro i manifestanti in Russia ma tutte le grandi autocrazie cominciano sopprimendo i contestatori. Noi non siamo così.