Di Eugenio Magnoli
Michelangelo Buonarroti, il più grande degli artisti del Rinascimento italiano, nasce nel piccolo villaggio di Caprese il 6 marzo 1475. Figlio di un amministratore governativo, crebbe a Firenze, centro del movimento del primo Rinascimento, e divenne artista apprendista all’età di 13 anni. Dimostrando un evidente talento, fu preso sotto l’ala protettrice di Lorenzo de ‘Medici, sovrano della repubblica fiorentina e grande mecenate delle arti. Per due anni a partire dal 1490 visse nel palazzo dei Medici, dove fu allievo dello scultore Bertoldo di Giovanni e studiò la collezione d’arte medicea, che comprendeva antiche statue romane.
Con la cacciata della famiglia Medici da Firenze, nel 1494, Michelangelo si recò a Bologna e Roma, dove fu incaricato di eseguire diversi lavori. La sua opera giovanile più importante fu la Pietà (1498), una scultura basata su un tipo tradizionale di immagine devozionale che mostrava il corpo di Cristo in grembo alla Vergine Maria. Dimostrando abilità tecnica magistrale, ha estratto le due figure perfettamente equilibrate della Pietà da un unico blocco di marmo.
Con il successo della Pietà, l’artista fu incaricato di scolpire una monumentale statua del personaggio biblico David per il Duomo di Firenze. La statua di 17 piedi, prodotta in stile classico, dimostra la conoscenza esauriente dell’artista sull’anatomia e la forma umana. Nel lavoro, David viene mostrato mentre osserva l’avvicinarsi del suo nemico Golia, con ogni muscolo teso e una posa che suggerisce un movimento imminente. Al completamento del David nel 1504, la reputazione di Michelangelo era saldamente stabilita.
Quell’anno, ha accettato di dipingere un murale per il municipio di Firenze da mettere accanto a uno dipinto di Leonardo da Vinci, il più importante dell’epoca e fonte di ispirazione per il giovane Michelangelo. Questi murales, che raffiguravano scene militari, non sono sopravvissuti.
Nel 1505, iniziò a lavorare su un gruppo pianificato di 12 apostoli in marmo per il Duomo di Firenze, ma abbandonò il progetto quando fu incaricato di progettare e scolpire una massiccia tomba per Papa Giulio II nella Basilica di San Pietro a Roma. Dovevano essere state realizzate 40 sculture per la tomba, ma il papa finì presto i fondi per il progetto e Michelangelo lasciò Roma.
Nel 1508 fu richiamato a Roma per dipingere il soffitto della Cappella Sistina, il principale spazio consacrato in Vaticano. Gli epici affreschi sul soffitto di Michelangelo, che hanno richiesto diversi anni per essere completati, sono tra le sue opere più memorabili. Al centro di un complesso sistema di decorazione caratterizzato da numerose figure sono nove pannelli dedicati alla storia biblica del mondo. Il più famoso di questi è La creazione di Adamo, un dipinto in cui le braccia di Dio e Adamo sono protese l’una verso l’altra.
Nel 1512 Michelangelo completò il soffitto della Cappella Sistina e tornò al suo lavoro sulla tomba di Papa Giulio II. Alla fine completò un totale di sole tre statue per la tomba, che alla fine fu collocata nella chiesa di San Pietro in Vincoli. Il più notevole dei tre è Mosè (1513-15), una maestosa statua ricavata da un blocco di marmo considerato impassibile da altri scultori. In Mosè, come nel David, Michelangelo ha infuso nella pietra un potente senso di tensione e movimento. Michelangelo è e rimane orgoglio italiano, nonostante l’unità d’Italia fosse ben lontana dall’essere, anche, solo pensata, ma, il suo grande talento va talmente al di là della semplice concezione umana da essere motivo di orgoglio e vanto non solo per l’Italia intera ma per l’intera razza.