“Rave illegali: è finita l’Italia nella quale alcuni rispettano le regole e altri no”.
E finita così la favola della Meloni terminata sul nascere che, al posto di fare la voce grossa con i burocrati di Bruxelles che stanno utilizzando le sanzioni e la guerra per penalizzare l’Italia, Giorgia Meloni si scaglia, ancora una volta, con le persone più povere e fragili della società.
E, così, dopo aver promesso tagli al Reddito di Cittadinanza per riuscire a trovare il capitale per aumentare la spesa in armamenti, Giorgia Meloni non si ferma e, ora, se la prende, di nuovo, con i poveri che non possono permettersi ville a Porto Cervo o Yacht megagalattici per divertirsi con sesso, droga e rock and roll.
La repressione messa in atto da questo governo è già diventata un dato di fatto, ma la neo premier intende fare “chiarezza una volta per tutte”.
“Il tema è ‘se vuoi fare una cosa, qualsiasi cosa vuoi fare, la fai rispettando le regole e le leggi dello Stato’ – erano state le sue parole -. Perché non c’è qualche scemo che le rispetta e qualcun altro che non le deve rispettare. Questa Italia qui, per come la vedo io, è finita”.
Perché ha ragione la Meloni la legge è uguale per tutti. Certo, a meno che tu non sia un fascista a Predappio, un esponente di Forza Nuova che attacca la Cgil o un evasore legalizzato che si appresta a fare un condono, il governo Meloni ti scoverà e ti punirà col pugno di ferro.
Poiché ai rave, come dice Biancofiore di Coraggio Italia, ci sono “orge, sesso in pubblico e stupefacenti”; insomma, una giornata tipo a casa Berlusconi o Morisi.