Home In evidenza Locatelli: “Green Pass inevitabile”. Tuona Salvini: “Sarebbe un casino”

Locatelli: “Green Pass inevitabile”. Tuona Salvini: “Sarebbe un casino”

by Romano Franco

L’ascesa della variante delta ci sta mettendo di nuovo in ginocchio e, nonostante in estate le ospedalizzazioni siano quasi nulle, ci si deve già attrezzare per l’inverno che verrà. Una delle soluzioni del governo più gettonata in questo momento è quella di provare la ‘mossa’ dell’introduzione del tanto discusso Green Pass.

Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Franco Locatelli, dice la sua in merito: “Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale – dice Locatelli – dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine, palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento”.

“A titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato”, come se il certificato verde possa salvare la vita o sia comunque una garanzia di non contagio, soprattutto per quanto riguarda i vaccinati. Certo è un deterrente, ma qua serve più di qualche regola ferrea che escluda alcuni e privilegi altri. E non stiamo parlando dei famigerati no vax! Stiamo parlando della acquisizione di beni e servizi online piuttosto che in negozio, dei ristoratori e degli esercenti che subiranno ancora queste restrizioni. Che colpa ne hanno loro se i loro clienti non si vaccinano?

“I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel Paese. Come ha documentato la Cabina di regia, l’età mediana dei contagiati è 28 anni, dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po’ come è successo l’anno scorso” prosegue Locatelli sottolineando come già si vedano anche gli effetti degli Europei di calcio.

Poi, il capo del Cts, conclude parlando della ripresa della scuola: “Come Cts abbiamo chiesto di incentivare al massimo la vaccinazione del personale scolastico – afferma – ma non possiamo decidere noi di renderla obbligatoria, deve farlo la politica, viste le implicazioni anche sociali di una scelta come questa. L’importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap. La priorità è far ripartire la scuola”.

In risposta a Locatelli interviene Matteo Salvini: “Bisogna fare attenzione, ma l’80% degli over 60 è vaccinato, dobbiamo rendere ora disponibile il vaccino per i 70enne e gli 80enni che rischiano la vita, ma non bisogna rovinare la vita agli altri”.
“Non si tratta di essere no-vax, il vaccino serve, salva le vite, ma da qui a parlare di vaccino obbligatorio per gli studenti ce ne passa”.

“Il green pass? Sarebbe il casino totale, per avere la seconda dose di vaccino, che serve per avere il via libera, tutti quelli che sono sotto i i 40 anni dovrebbero aspettare ottobre, è una cazzata pazzesca. Si rovina l’estate a chi gestisce spiagge e discoteche”, aggiunge Salvini.

La cosa davvero ridicola in tutta questa storia è che quando la gente si contagiava tranquillamente durante i festeggiamenti della nazionale nessuno del Cts abbia detto qualcosa a riguardo. E’ grottesco che ora vengano a fare la ramanzina sull’uso del Green Pass; non possiamo penalizzare i commercianti e gli esercenti perché durante la grande festa degli europei la gente si è divertita e ha solo esultato per una vittoria calcistica. La domanda che sorge spontanea è: ma quali sono le vere priorità del nostro governo?

E’ giusto contrastare la nuova variante non continuando a penalizzare nessuno però. Questo deve essere un imperativo categorico. La gente è stufa della situazione. E fra un po’ scenderà di nuovo in piazza per subire altri nuovi contagi. Non si può più vivere in questo modo.

Il vaccino purtroppo non è la soluzione, poiché un calo dei morti dall’estate 2020 all’estate 2021 non c’è stata, serve un nuovo vaccino più immunizzante e serve un servizio pubblico molto più potente. Nel frattempo, bisogna distribuire tamponi gratis, così si può mettere il green pass solo sui tamponi, come abbiamo detto in maniera quasi estenuante, bisogna potenziare la sanità pubblica e le terapie intensive, servono nuove regole per le forniture con prezzi standardizzati e tanto altro ancora.

Ma non si può più far subire la crisi sanitaria alla nostra economia e alla nostra società. Bisogna trovare soluzioni pratiche e concrete che tengano conto anche del lavoro, della scuola, dell’educazione, dell’economia, dello sport e del benessere della nostra società; purtroppo per noi non esiste solo la sanità.

Si spera che nella futura ondata si tenga conto anche di questi elementi. Non possiamo elevarci a Dio e credere di poter salvare tutti; altrimenti, alla fine della fiera, non si salverà più nessuno.

E se il virus iniziasse a comportarsi come una vera e propria influenza? A quel punto che si fa? Inizieranno a rinchiuderci ogni inverno?!? Se è vero che il virus non sia stato fatto in un laboratorio, son si può pensare di contrastare un elemento nato per natura per riequilibrare la terra.

Gli equilibri gli abbiamo spezzati e non possiamo più tornare indietro, ma, come esseri umani, ci possiamo adattare, è una delle nostre migliori qualità, altrimenti, se non ci penserà il covid19, sono quasi sicuro che ci penserà un altro virus a rimetterci in riga.

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