Di Gaia Marino
La Polonia e l’Italia sono “stufe dei diktat della burocrazia europea”, ha affermato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, aggiungendo che i due paesi vogliono “rinnovare l’Unione europea” insieme.
“Un’Europa delle patrie piuttosto che un superstato europeo: potremmo entrambi aderire a questo”, ha detto Morawiecki in un’intervista pubblicata giovedì al quotidiano italiano La Stampa, alla domanda sui punti di vista comuni di Italia e Polonia.
“Polacchi e italiani sono stufi dei diktat della burocrazia europea e vogliono una vera democrazia. Vogliamo rinnovare l’Ue tornando ai suoi principi fondanti”, dice il premier polacco.
Un’altra cosa che i due paesi hanno in comune è il loro forte sostegno all’Ucraina, ha detto Morawiecki, aggiungendo che “la politica neoimperialista di Vladimir Putin è un grave pericolo non solo per Kiev, ma per l’intera Europa”.
Quando il cronista gli ha chiesto cosa ne pensa delle osservazioni della Meloni secondo cui le posizioni di Germania e Francia contano più di altre, ha risposto con un attacco a Berlino.
“Stiamo già pagando un prezzo enorme per gli errori della politica tedesca in particolare, ma se Berlino dovesse decidere su tutto, il prezzo [del gas] sarebbe ancora più alto”, ha detto facendo riferimento alla dipendenza dalle forniture di gas russe prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Ha concluso che la regola dell’unanimità è essenziale, sebbene alcuni paesi membri la considerino un ostacolo al processo decisionale dell’UE.
“O c’è la regola dell’unanimità o c’è la tirannia del più forte” conclude infine Morawiecki.