Di Mirko Fallacia
Quando il gioco si fa duro ecco che i duri spariscono dalla circolazione. Ed è così che la favola del mondo solidale bello e unito all’insegna del cambiamento finisce ancora prima di cominciare.
Le menzogne raccontate dai leader europei sul cambiamento non hanno trovato riscontro nella triste realtà e i pezzi chiave della legislazione dell’UE sul clima non sono stati approvati mercoledì dal Parlamento europeo.
In una serie di votazioni drammatiche, i legislatori hanno rifiutato di adottare posizioni sulla riforma del mercato del carbonio dell’UE, sull’introduzione di una tassa sul carbonio e sull’istituzione di un Fondo per il clima sociale a seguito degli sforzi guidati dai conservatori per annacquarli.
I deputati hanno respinto con 340 voti contrari, 265 a favore e 34 astensioni la relazione finale del principale legislatore Peter Liese sull’espansione e la revisione del sistema di scambio di quote di emissione, una parte fondamentale del pacchetto di legislazione sul clima Fit for 55 della Commissione europea, provocando scalpore in plenaria.
I legislatori hanno quindi deciso di rinviare il testo, insieme ai rapporti interconnessi relativi alla tassa sul confine del carbonio e al Fondo per il clima sociale.
La mossa per eliminare il rapporto ETS è arrivata dopo che i deputati hanno approvato una serie di emendamenti promossi dal Partito popolare europeo di centro-destra e dai suoi alleati che avrebbero comportato riduzioni delle emissioni più deboli di quanto proposto dalla commissione per l’ambiente il mese scorso e ritardato l’eliminazione graduale del carbonio.
La commissione ENVI aveva sostenuto un approccio che avrebbe ridotto le emissioni nei settori coperti dall’ETS del 67% fino al 2030, rispetto al 61% precedente.
Ma la posizione che aveva assunto il Parlamento sembrava pronta ad raggiungere il risultato di 63%. Ma ciò include una riduzione una tantum più lenta dei crediti di carbonio, rimuovendo 70 milioni dal mercato nel 2024 e 50 milioni nel 2026 invece dei 117 milioni che erano stati proposti dalla Commissione europea nel 2024. Gli eurodeputati di sinistra hanno dichiarato che una “linea rossa” produrrebbe più emissioni a breve termine.
Liese, del PPE, era furioso. “E’ una brutta giornata per questo Parlamento”, ha detto.
Ma anche se la votazione non è andata tanto a favore del Clima c’è una novità positiva. Dal 2035 ci sarà lo stop alle vendite di auto nuove con motore a combustione a diesel e benzina.
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea di rendere obbligatoria entro il 2035 l’immissione sul mercato Ue di auto e furgoni nuovi a zero emissioni, che decreta sostanzialmente la fine dei veicoli a combustione interna.