Non è assolutamente un bel momento per essere italiani e il governo Meloni ce lo ricorda di giorno in giorno, sfortunatamente.
Con la crisi economica e sociale, con la recessione, la guerra e i vari disagi sociali dovuti a riforme che aumentano la distanza tra chi ha e chi non ha, ecco che l’esecutivo dei più superficiali mette in bacheca un’altra legge che serve a poco e niente; quasi come Matteo Salvini ai ministeri.
Le nuove regole astringenti della strada aumentano le sanzioni e stringono la morsa sui guidatori. Un bel disagio nei confronti di chi andava sbraitando parlando di libertà e accusando il vecchio governo di restrizioni e abusi di potere che nel bene o nel male sono servite ad arginare la pandemia.
Ma la coerenza non è di casa per Giorgia Meloni, che si è dovuta trasformare in fretta e furia in un Mario Draghi 2.0.
E così: vai con l’insalata.
Un decreto anti rave là, una norma contro le canne di qua e qualche funambolesca giravolta, di tanto in tanto, stanno dando vita al governo delle marce indietro. Tutto il contrario di ciò che voleva il Paese.
Il nuovo decreto impone una stretta ai neopatentati che non potranno guidare super-car per i primi tre anni, il limite attuale è di un anno.
Ma la guerra di Salvini è contro i monopattini, mezzi sicuramente più ecologici e sicuri delle macchine.
Infatti, il ministro delle Infrastrutture, dopo aver fatto campagne contro l’establishment fa un regalo da miliardi di dollari alle compagnie assicurative, che vedranno aumentare inutilmente i loro introiti grazie alla nuova riforma.
Il nuovo testo è composto da 18 articoli e il titolo primo è dedicato alle misure di contrasto per chi si mette alla guida drogato o ubriaco, con una particolare attenzione per i recidivi. Non vi è nessun ritocco agli attuali limiti alcolemici.
Tasso alcolemico zero per chi è stato già condannato per aver guidato in stato di ebbrezza e si introduce l’obbligo di montare sull’auto l’alcolock, il dispositivo che impedisce la messa in moto se il tasso alcolemico supera lo zero.
Per chi fa uso di droghe, non sarà necessario provare l’alterazione, infatti una volta fermati basterà risultare positivo al test rapido per far scattare la revoca della patente e il divieto di conseguirla per tre anni.
Stretta sull’uso dei telefonini alla guida o per chi va contromano: in questi casi scatta la sospensione breve della patente da 7 giorni fino a 20 se non si è “un virtuoso” della strada e si hanno meno di 20 punti sulla patente.
Il nuovo codice prevede, inoltre, più garanzie per i ciclisti, “che verranno protetti soprattutto in caso di sorpassi”, infatti sarà “obbligatorio” tenere una distanza di un metro e mezzo quando si sorpassa una bicicletta.
Ma la stretta più decisiva e di bandiera Salvini la fa sui monopattini elettrici che, grazie al nuovo decreto, dovranno essere provvisti di targa, assicurazione e chi lo utilizza dovrà obbligatoriamente indossare il casco.
Per chi circola senza assicurazione è prevista una sanzione da 100 a 400 euro mentre per chiunque circoli con un monopattino privo di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote viene comminata una multa da 200 a 800 euro.
Nel Ddl sono comprese poi modifiche in materia di sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, nuove sanzioni per la sosta vietata, nuove norme sulle ztl e “chiarezza” sugli autovelox: gli strumenti dovranno essere omologati per evitare truffe. Entra in strada anche la safety car in caso di incidenti per rallentare il flusso veicolare e prevenirne di nuovi.
Insomma un decreto inutile per sottolineare l’inettitudine di questo esecutivo che, in quanto a superficialità, “Nun se batte!”.
Con i decreti inutili e la cronaca nera che distoglie sempre l’attenzione dell’opinione pubblica, grazie ai giornali oramai quasi tutti appiattiti a “Re” Giorgia, Meloni può navigare tranquillamente in una zattera che fa acqua da tutte le parti.