Il governo viene messo alle strette dal voto di oggi alla Camera sul Dl Aiuti. Il Movimento cinquestelle, fresco di scissione, sperona l’esecutivo di Mario Draghi che, nonostante l’astensione dei grillini, riesce a far passare il testo con 266 sì e 47 no.
L’aria si fa incandescente e il leader del Movimento Giuseppe Conte ha detto che la scelta di non votare il Dl Aiuti “era una decisione già chiara, perché c’è una questione di merito per noi importante che avevamo anticipato, c’è una questione di coerenza e linearità, quindi nulla di nuovo. Era stato anche anticipato, è tutto chiaro”, ha commentato Conte.
La linea tenuta dal leader dei pentastellati mette in crisi non poco l’esecutivo tornato a fare la conta. Anche Forza Italia, con Silvio Berlusconi, infatti aveva chiesto al premier un chiarimento politico e una verifica di maggioranza; per valutare se ci fossero le condizioni (e soprattutto i numeri) per proseguire.
In serata, proprio il cavaliere ha convocato un vertice d’urgenza ad Arcore con il suo vice Antonio Tajani e i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli.
Anche Matteo Salvini chiede spiegazioni e aveva fatto sapere che “da domani” il Carroccio voterà “solo i provvedimenti che servono agli italiani”, confermando il proprio ostruzionismo ai provvedimenti allo studio del Parlamento in materia di cittadinanza ai cittadini stranieri e sul tema delle droghe leggere.
Per l’ex banchiere non tira certo una bell’aria e la rottura pare sempre più imminente.
L’aria per l’ex Bce si fa sempre più tesa e complicata e il premier ha richiesto un colloquio urgente con il presidente della Repubblica.
Il presidente del Consiglio è andato in visita al Quirinale per incontrare il Presidente Mattarella e analizzare con lui la situazione politica.