“Per una riforma della Giustizia civile a misura di cittadino” è questo il titolo della piattaforma di proposte elaborata dall’ Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, dal Movimento Federalista Europeo – Sezione “Europa e Libertà” e dalla Confconsumatori Brindisi che è stata sottoposta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ed al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia.
La piattaforma, possiamo sostenere con orgoglio, è nata dalle colonne dell’Avanti Live ed in particolare dall’articolo, pubblicato il 10 luglio 2021, “Riflessioni per una riforma della Giustizia civile a misura di cittadino”.
A seguito di quest’ultimo, infatti, è sorto un inaspettato, interessante ed acceso dibattito sulla necessità dell’adozione di misure urgenti riguardanti la Giustizia civile.
Siamo, quindi, riusciti a puntare i riflettori su una problematica particolarmente sentita dai cittadini e spesso, purtroppo, trascurata.
È bene da subito precisare che il titolo della piattaforma “Per una riforma della Giustizia civile a misura di cittadino”, indubbiamente di forte impatto emotivo e mediatico, non è soltanto uno slogan, né, tantomeno, si presta ad una politica populista lontana dal background storico – culturale delle Associazioni promotrici e dal DNA dell’Avanti Live.
Al contrario, il titolo riguarda una proposta concreta volta all’adozione di soluzioni che permettano di dare subito respiro e speranza ai cittadini “utenti” del sistema Giustizia.
“Per una riforma della Giustizia civile a misura di cittadino” scaturisce, infatti, da un esame approfondito della realtà della Giustizia civile nel nostro Paese, delle problematiche che i cittadini riscontrano e dei principali ostacoli per l’accesso alla Giustizia di essi.
Non quindi, proposte di parte, ma un progetto redatto nell’interesse dell’intero sistema Italia ed in particolare dei cittadini.
Esso prende le mosse dalla piena consapevolezza delle Associazioni promotrici delle difficoltà di adottare, nel breve periodo, una riforma dell’intero processo civile e, nello stesso tempo, della necessità di adottare alcune misure urgenti e di facile attuazione.
Le proposte elaborate, infatti, non comportano una revisione dell’attuale impianto processuale ma la semplice introduzione di alcune misure ritenute, ormai, non più procrastinabili.
Più in particolare è stato proposto al Presidente Mattarella, al Presidente Draghi ed al Ministro Cartabia di prevedere il termine massimo di 3 anni e mezzo di durata di ogni grado del processo civile ed il rendere esenti da spese vive tutti i processi civili di valore non superiore ad € 5.000,00.
Inoltre, è stata proposta l’implementazione della trattazione scritta del processo civile, una proposta concreta e formale di conciliazione da parte del Magistrato nella battute iniziali del processo, e conseguentemente la previsione della procedura di mediazione finalizzata alla conciliazione facoltativa in tutte le materie.
Oltre all’elaborazione della piattaforma programmatica ed al sottoporre la stessa alle Istituzioni, è stata lanciata su “change.org” una petizione on line, volta all’adozione delle misure proposte, invitando i cittadini a sottoscrivere la stessa attraverso il link http://chng.it/5QsgwNnHS8.
In poche ore, oltre alla sottoscrizione della petizione, stanno pervenendo alle Associazioni promotrici contributi di idee che andranno ad arricchire la proposta di riforma la quale sta assumendo i contorni di un cantiere aperto ed in continua evoluzione, nel quale i protagonisti sono i cittadini.