Home In evidenza Crisi di Governo: La campagna “denigratoria e “speculativa” di Matteo Salvini non si ferma mai

Crisi di Governo: La campagna “denigratoria e “speculativa” di Matteo Salvini non si ferma mai

by Romano Franco

E’ oramai lampante il bastian contrario di cui è “succube” il leader della Lega, che non prevede alternativa alcuna se non il ritorno alle urne.

In situazioni normali non ci sarebbero stati dubbi, ma nella situazione odierna, con crisi, speculazioni, riprese e piano vaccinale… per non parlare della terza ondata, non è l’opzione migliore.

Ma il leader del Carroccio, di fronte all’insistenza di Augusto Minzolini che – ospite a Non è l’arena su La7, il programma di Massimo Giletti – gli chiedeva perché non pensasse a un governo istituzionale per il bene degli italiani, risponde: “Io al governo con il Pd non ci vado, se si comprano i senatori questa notte peggio per loro. Io sono per il taglio delle tasse, la flat tax al 15% e un condono fiscale per tutte le cartelle del passato. La sinistra la pensa in tutt’altro modo. Io sono per quota 100, la sinistra vuole azzerare questa misura. Io sono per il controllo dell’immigrazione e dei confini, loro hanno appena cancellato i decreti sicurezza e vorrebbero pure mandarmi in galera perché ho difeso i confini”.

Poi, con un atto di piaggeria nei confronti dell’ex cavaliere, visto nelle ultime ore sempre più vicino ad un governo istituzionale, dice: “Berlusconi presidente della Repubblica? Secondo la mia opinione sì, ma non stiamo discutendo di questo con il centrodestra”, afferma. “Se poi mi si chiede se potrebbe andare a fare il Presidente della Repubblica, assolutamente sì”.

Eccezion fatta per il presidente della Repubblica, i cambiamenti di cui parla si possono attuare benissimo in un futuro non molto lontano, e nel frattempo, al posto di speculare sulla crisi generata dal suo più fidato “alleato”, Matteo Renzi, può mettere da parte le controversie e organizzare un programma insieme a tutti i gruppi parlamentari per mandare avanti l’interesse nazionale. Come viene chiesto di fare in momenti duri come questi.

E’ stato proprio questo il difetto di chi governava all’inizio dell’emergenza; non creare un governo disinteressato dai colori e dagli interessi personali o di gruppo, un governo capace di dare chiarezza, lucidità e un disegno concreto per il futuro. Un governo per l’Italia.

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