Le piazze di spaccio della droga aumentano in tutta Italia! E’ stato fatto uno sforzo immane dalle forze dell’ordine per sgominare questo grave fenomeno che anche con il lockdown non è cessato, anzi è aumentato per la grave crisi sociale. In gran parte è un’attività illecita controllata e gestita dai gruppi di criminalità mafiosa che controllano i territori.
Adesso a Catania, nel rione storico di San Cristoforo di Catania, è stata sgominata, da un blitz del Comando provinciale dei Carabinieri e sono state arrestate 25 persone. Operazioni che ormai si avvalgono dell’ausilio di moderne tecniche investigative e che ha comportato un’azione dei militari anche coadiuvati da reparti specializzati dell’Arma e che ha portato ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della locale Procura, che ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine è stata denominata ‘Piombai’, proprio appunto dal nome della strada in cui operavano gli indagati, ed è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia etnea e condotta dal nucleo Operativo della compagnia Piazza Dante, e ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale legati alla mafia che gestiva una fiorente “piazza di spaccio” di cocaina e crack.
Tra le indagate ci sono anche la moglie e la cognata del ‘capo piazza’, che, secondo l’accusa, gestivano i guadagni, nascondendo il denaro incassato, e affiancavano sostituendo quando si rendeva necessario gli uomini della famiglia nel controllo e nell’organizzazione delle attività, e non si curavano affatto anche del fatto che in alcuni momenti vi fosse la presenza dei figlioletti in tenera età.
I carabinieri hanno osservato attraverso telecamere nascoste ed emergeva che tale attività illecita avveniva principalmente nel cortile comune a abitazioni della famiglia del ‘capo piazza’ al quale si poteva accedere soltanto da due portoni blindati. Mentre il cortile era costantemente sorvegliato da ‘vedette’, e protetto anche da cani di grossa taglia oltre che da un avanzato sistema di videosorveglianza attivato per allertare gli spacciatori dall’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Così i carabinieri a loro volta sono riusciti a riprendere appunto con telecamere nascoste, una donna spacciare mentre tiene il figlio piccolo in braccio. E’ emerso anche che alcune delle ‘vedette’ che erano utilizzate dal gruppo sarebbero state picchiate dal ‘capo piazza’, che riprendeva tutta questa sequela di derisioni e umiliazioni che venivano inflitte loro con il cellulare e persino queste immagini/video venivano postate sui social a dimostrazione della potenza acquisita e che secondo l’accusa della Dda di Catania servivano ad “avvalorare pubblicamente la loro posizione di subordinazione”.
Tra le immagini sconcertanti in possesso dei carabinieri ci sono quelle di un giovane costretto a ‘tuffarsi’ nel contenitore dell’immondizia e di un altro a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante.