In campagna elettorale aveva esordito dicendo all’Europa e ai poteri forti “la pacchia è finita”, e a meno di un mese dalla vittoria dell’elezioni e dopo aver calato diverse braghe un po’ con tutti per un pizzico di potere in più, Giorgia Meloni torna a cambiare la sua narrativa e, oggi, si erge a baluardo contro chiunque minacci l’unità europea e della Nato.
Uscire dal patto atlantico è una cosa impensabile e impossibile al giorno d’oggi ed è difficile pensare che ci siano esponenti politici intenzionati a farlo.
Ma dopo l’audio trafugato dalla riunione di Berlusconi, contro il governo di Kiev, arriva l’imbarazzata e durissima risposta di Giorgia Meloni.
“Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara”, scrive in una nota la presidente di Fratelli d’Italia. “Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo”.
“L’Italia con noi al governo – assicura Meloni – non sarà mai l’anello debole dell’Occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato”.
Ma è proprio questo il punto. Garantire all’Italia un ruolo da protagonista, per perseguire l’interesse nazionale, sarebbe dovuto essere il primo comandamento per il governo Meloni. Ma così non è.
I cittadini hanno votato la leader di Fratelli d’Italia per fare gli interessi degli italiani senza farsi opprimere dai poteri forti.
Ma perseguire la guerra, le sanzioni e l’invio di armi va contro il nostro interesse nazionale favorendo l’interesse di altre nazioni europee e alleate.
Nessuno vuole un Italia lontana dall’Europa e dalla Nato, ma svolgere un ruolo diverso all’interno dell’Ue e del Patto Atlantico è possibile.
Difficile non notare come si muovano gli altri. Si pensi ad Erdogan, contrario alle sanzioni, e si pensi a Orban, amico di Meloni, contrario all’invio di armi a Kiev.
Essere all’interno dei trattati internazionali non significa per forza comportarsi come gli altri. Il cambio di rotta tra Draghi e Meloni, eccezion fatta per i diritti civili, pare sempre più inesistente.
Con tutti i mastodontici difetti, gli italiani si aspettavano una schiena più dritta e meno accondiscendente da parte di Giorgia Meloni ma, purtroppo per loro, così non sarà.
A onor del vero, è passato pochissimo tempo affinché la testa della leader di FdI si piegasse per ricevere gli ordini e obbedire ai diktat di tutti coloro che stanno facendo fortuna sul sangue e la disperazione dei cittadini italiani.