All’alba di un nuovo ‘Russiagate’ denunciato dal giornale La Stampa e bollato dalla Lega come fake news, Giorgia Meloni si sente in dovere di lisciare qualche pelo; e così che senza che nessuno abbia messo in dubbio la sua posizione atlantista, la capa di Fratelli d’Italia, e probabile candidata del centrodestra a Palazzo Chigi, si sente in dovere di prostrarsi alla causa della Nato.
Giorgia Meloni garantisce fedeltà alla Nato e dice: “Saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino. Posso dire che un’Italia guidata da Fdi e dal centrodestra sarà un Italia affidabile sui tavoli internazionali”.
Insomma, un modo come un altro per ingraziarsi la “mano nera” che decide i destini di noialtri qui in occidente. L’Italia per la Meloni non deve essere “l’anello debole dell’Occidente” ma deve mostrarsi “fiera e leale, allontanando lo stereotipo della nazione spaghetti e Mandolino tanto cara ai detrattori”. Peccato però che ad Israele e Turchia non vengano dati gli stessi appellativi, di Paesi “deboli” o ambigui, sebbene abbiano preso posizione molto più neutrale dell’Italia; per quanto concerne il conflitto in Ucraina.
Ma la leader di estrema destra tutta urla, peste e corna continua con la sua recita e, al posto di prendere le distanze dal tanto decantato fascismo che ristagna all’interno del suo partito dalla nascita, ha garantito piena prostrazione alla Nato, senza se e senza ma.
Giorgia Meloni ha notato che le elezioni non si vincono solamente conquistando il voto dei cittadini italiani, ma, nel rush finale, la collocazione nello scacchiere internazionale può essere determinante per non avere contro l’intera stampa occidentale. La leader di Fratelli d’Italia lo ha capito bene.
Così Giorgia Meloni prepara la sua filippica ai suoi e annuncia: “Se qualcuno pensa di poter, sotto le nostre insegne, avere comportamenti che consentono alla sinistra di dipingerci come nostalgici da operetta quando noi stiamo costruendo un grande partito conservatore, sappia che ha sbagliato casa e che lo tratteremo come merita: un traditore della nostra causa”.
Il suo messaggio è rivolto ai “camerati” e agli alleati con il piede in due staffe, come Salvini. “In questa campagna elettorale non ci dovrà essere alcuna polemica. Le polemiche aiutano gli avversari e noi non vogliamo concedere neanche un millimetro”, dice la leader di FdI.
La recita di Giorgia Meloni è intenta a mostrare la sua maturità agli occhi degli organi internazionali più importanti, solo prostrazione e devozione senza nessuna voglia di voler cambiare qualcosa.
Nessuno vorrebbe uscire dal Patto Atlantico, a parte i putiniani più ferventi, ma una modifica più giusta ed equa nella ripartizione del potere non sarebbe un cattivo auspicio per la campagna elettorale di una che si autodefinisce rivoluzionaria.
Tuttavia la strategia di Giorgia Meloni è così, tante moine e tanti strepiti per distrarre il popolo, e poi alla fine nulla cambia, se non in peggio. Una politica fatta di chiacchiere e distintivo che cavalca le paure senza dare soluzioni concrete. ‘Avanti così Giorgia’.