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L’estrema destra di Giorgia Meloni si incontra con il fascismo di Netanyahu

by Romano Franco

La destra fascista di Netanyahu si incontra con la destra estrema di Giorgia Meloni. L’approdo del presidente israeliano a Roma avviene proprio nel momento in cui Israele pare intenzionata a muovere guerra contro il mondo islamico.

L’incontro con la “super destra” cristiana di Giorgia Meloni non è un avvenimento casuale. Il premier israeliano è alla ricerca del consenso internazionale per la sua guerra e per i suoi modus operandi illiberali e liberticidi, e la sua visita a Roma rappresenta un’intensificazione dei rapporti tra Italia e Israele e potrebbe garantire, alla lunga, l’approvazione della comunità internazionale sulle sue tribolazioni e persecuzioni ai danni di palestinesi e arabi.

L’incontro tra i due leader è avvenuto a Roma nella giornata di ieri, dove il premier israeliano è stato accolto nel cortile interno dal picchetto d’onore.

Al termine del colloquio, durato quasi un’ora, i due leader si sono scambiati effusioni e complimenti. “Ci conosciamo e ci stimiamo da tempo: Israele è un partner fondamentale in medio Oriente e al livello globale”, ha affermato Meloni, mentre si apprestava a osannare chi oggi perseguita e uccide gente di religione e razza differente.

La premier, rivolgendosi al presidente israeliano, si dichiara baluardo “contro l’antisemitismo” e cerca di ritagliarsi un ruolo, con scarsi risultati, per “la ripresa di accordi e la descalation” tra Israele e Palestina.

Con l’Italia “abbiamo un’amicizia che è di lunga durata e crescente, e credo che stia per assumere una dimensione ancora maggiore. Sono colpito dalla visione e leadership” di Meloni “e dalla decisione di portare i nostri rapporti ancora più avanti. C’è spazio per una enorme collaborazione e un miglioramento”, ha dichiarato Netanyahu.

Ignorando in maniera evidente il discorso sulla descalation militare tra Israele e Palestina, Netanyahu incentra il discorso sull’energia e sull’approvvigionamento idrico e si è detto intenzionato ad “accelerare le esportazioni di gas verso l’Europa attraverso l’Italia: ora c’è la partecipazione dell’Eni nel nostro progetto, ma riteniamo di poterle portare ad un livello ancora superiore” e “dare una mano all’Italia nel risolvere i problemi relativi alla siccità”, come già avvenuto in Israele.

Un nuovo incontro tra i due leader sarà programmato “tra qualche mese” ma, nel frattempo, però, a piazza Venezia c’è stato un sit-in promosso dalla Comunità palestinese a Roma, il cui presidente, Yousef Salman, spiega: “Siamo in piazza per dire no alla politica criminale del governo più estremista d’Israele. Nel 2022 sono stati assassinati da parte dei soldati, dei coloni israeliani più di 230 palestinesi. Adesso nel giro di due mesi di quest’anno, l’inizio di quest’anno, 78 palestinesi. E quindi chi vuole parlare di pace dovrà parlare della libertà e della giustizia e non esiste la pace senza la giustizia, come non esiste la giustizia senza diritti legittimi del popolo palestinese”.

Ma mentre la nostra premier mostrava ammirazione e piaggeria nei confronti del premier più fascista della storia israeliana, diverse persone hanno espresso le loro preoccupazioni. “Cittadini liberi, non organizzati, preoccupati”, spiegano, “qui per salvare la democrazia”. Tra le bandiere nazionali e i cartelli come “Israele è la mia terra, resti democratica” risuonavano i cori “Bibi dittatore” e “vergogna, vergogna”.

Insomma, dopo tanti anni di persecuzioni e tribolazioni oggi Israele è diventata la carnefice, sotto l’amministrazione del governo fascista di Netanyahu.

Le persecuzioni e le uccisioni ai danni di palestinesi inermi e la costrizione di vita in condizioni di Apartheid sono all’ordine del giorno e rappresentano una vergogna, soprattutto se fatte da chi custodisce il ricordo di anni e anni di persecuzioni terribili.

Il comportamento di oggi di Israele, oltre a fare orrore, è fortemente imbarazzante e rappresenta uno schiaffo in faccia nei confronti di tutte le persone di religione ebrea e non che, per colpa dei fascisti, sono finiti vittime dell’Olocausto. Oggi ad Israele comanda il fascismo e non sarà la provenienza giudaica a fermarci da questa forte accusa.

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