Quando la ragione viene ostacolata dall’ignoranza vi è una sola vittima: la Storia. In Lettonia il complesso monumentale sovietico di Riga dedicato alla vittoria nella Seconda Guerra mondiale è stato abbattuto.
L’obelisco alto 79 metri è stato demolito per ordine del governo che ha deciso di cancellare tutto ciò che avesse a che fare con la Russia; dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
Il monumento rappresentava un punto d’incontro per i sostenitori del Cremlino in Lettonia e la decisione del suo abbattimento aveva provocato le proteste della minoranza russa nello Stato baltico.
Il monumento era stato costruito nel 1985 e rappresentava la liberazione della Lettonia sovietica e di Riga dagli invasori fascisti tedeschi era composto da un obelisco affiancato da statue.
La Lettonia, membro della Nato e dell’Ue, di recente ha visto il suo parlamento votare a favore di una legge che cancelli dalla storia statue, targhe e bassorilievi sovietici rimasti nel Paese entro la metà di novembre, tra le proteste della comunità russa, che costituisce il 30 per cento della popolazione.
Se noi italiani avessimo dovuto cancellare tutto ciò che è stato costruito dai fascisti, dai dominatori francesi, spagnoli e arabi o dagli stessi romani, sanguinari e cattivi, avremmo recato danno a noi stessi e avremmo cancellato le nostre origini. Cosa che oggi sta facendo la Lettonia, che per dare un segnale alla Russia sta cancellando la propria storia.
A Mosca di sicuro non verseranno lacrime amare per la caduta di un obelisco in una nazione che odia tutto ciò che è russo.
Ma ai legislatori lettoni di oggi tocca fare i conti con la realtà, cancellare la storia ai posteri è un peccato mortale e condanna le future generazioni all’ignoranza, poiché non conosceranno come si sono sviluppati gli eventi passati.
Si spera di mettere fine a tutto ciò poiché solo un ignorante e codardo se la prende con la storia per ripicca.