Allarme quarta ondata in Germania: 20.398 contagi e 194 morti

In Italia i dati della pandemia sembrano sotto controllo con numeri allo stato attuale bassi in virtù delle vaccinazioni che viaggiano ormai oltre l’85% della popolazione.

Non si può dire lo stesso in Germania dove si sono registrati 20.398 mila casi e 194 morti nelle ultime 24 ore. Ora il ministro della sanità Jean Spahn è abbastanza preoccupato sulla tenuta del sistema sanitario ed afferma con toni allarmanti: “È una pandemia di non vaccinati ed è enorme”.

Quindi viene proposto un ulteriore piano per l’inverno proprio per arginare la quarta ondata di Covid che sembra un fiume in pena e che ha travolto il paese più popoloso d’Europa con circa 83 milioni di abitanti proprio per il fatto che solo il 66% degli abitanti è vaccinato.

Ora Spahn dice senza mezzi termini: “In alcuni Länder i posti letto per la terapia intensiva si stanno di nuovo esaurendo”. E il portavoce del governo dichiara che “se la situazione si farà più grave allora saranno possibili ulteriori limitazioni per i non vaccinati”.

Nel frattempo si pensa a rafforzare il green pass accelerando anche con le terze dosi. Dunque la Germania si trova a vivere una “pandemia di non vaccinati ed è enorme”.

L’emergenza che si vive dunque è anche di natura politica e non soltanto per l’accresciuto numero dei contagi. Adesso la Germania non ha un nuovo governo e i provvedimenti per contrastare la pandemia da Covid 19 scadono il 25 Novembre.

Però Spahn invoca che si adottino nuove misure e le proposte del ministro ha proposto anzi un piano che va dal rafforzamento del green pass a un’accelerazione sulle terze dosi.

“Se la situazione negli ospedali si farà più grave allora saranno possibili ulteriori limitazioni per i non vaccinati”, ha affermato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert.

Il portavoce ha nuovamente rinviato la trattazione delle misure anticovid alla conferenza dei ministri della Salute dei Länder che dovrebbe tenersi in questi giorni alla presenza del ministro Spahn.

“La pandemia sta tornando con grande forza” afferma la cancelliera Angela Merkel “in alcuni ospedali la situazione è diventata più grave” e “questo è motivo di grande preoccupazione”.

Quindi si evince da queste dichiarazione che la Merkel manifesta la sua decisione di imporre nuove restrizioni.

Vi è un tasso dei contagi su sette giorni che ha già raggiunto i livelli più alti da maggio. “I numeri sono preoccupanti”, ha dichiarato il presidente dell’istituto tedesco Robert Koch, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino.

“La quarta ondata si sviluppa esattamente come immaginavamo proprio perché molti non si sono vaccinati”, è stato rilevato un alto numero di persone sotto i 60 anni che non sono immunizzate contro il coronavirus.

Quello che naturalmente desta grande preoccupazione è la situazione negli ospedali che secondo i dati clinici attendibili sono quasi alla saturazione dei posti letto in terapia intensiva, mentre altre 556 registrano le prime criticità. Allo stato attuale restano liberi 3.253 posti su 25mila, di cui appunto 2.234 occupati da pazienti Covid.

Quindi il ministro Spahn ha proposto l’elaborazione di un piano per l’inverno che parte innanzitutto dalla via italiana nel controllo del green pass esortando a effettuare controlli del certificato verde nei ristoranti, nei musei e nei luoghi pubblici in cui è richiesto.

Da questo punto visti l’Italia appare un modello da seguire. “L’ho vissuto personalmente a Roma: in occasione del G20 mi è capitato di dover esibire il certificato vaccinale più spesso in un giorno di quante forse qui in quattro settimane”.

Spahn ha detto senza mezzi termini che in Germania “troppo spesso” si rinuncia a questi controlli sulla base della “fiducia”.

E, quindi, ha richiesto con forza controlli severi e rigorosi: “Se lo si fa in modo coerente per un paio di giorni, magari anche con delle multe, il segnale è chiaro”.

Il Ministro ha anche fatto riferimento all’ipotesi del 2G, ovverosia alla possibilità in alcuni luoghi di consentire l’ingresso solamente a vaccinati e guariti.

Invece da giorni si discute sulla possibilità di percorrere la “via italiana” introducendo anche l’obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro.

Nel contempo il ministro ha anche sottolineato l’assoluta importanza dei tamponi obbligatori da somministrare anche per vaccinati e guariti ed in particolare quando si deve entrare negli ospedali, nei luoghi di cura e negli ospizi tedeschi.

L’ultima idea del ministro è la sua volontà di procedere anche l’accelerazione sui richiami del vaccino con la terza dose, seguendo questa volto il modello Israele, “che è riuscita a far abbassare la curva dei vantaggi grazie alla terza dose”. “In questi tre mesi ci sono state solo due milioni di terze dosi. È troppo poco”, ha concluso Spahn con un tono particolarmente deluso.

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