Report del ‘super esercito’ israeliano

Israele possiede uno degli eserciti più dotati, potenti e organizzati al mondo. Grazie alla sua preparazione e formazione può compiere azioni militari per difendersi dai nemici con il lancio di razzi contro obiettivi che ritiene pericolosi per la sua sicurezza interna.

Il Rapporto annuale diffuso dall’Idf, l’esercito israeliano, ci fa sapere che in dettaglio che sono stati colpiti 50 obiettivi in Siria e poi tale report indica con precisione il quadro delle operazioni sui vari fronti, a cominciare da quello in Siria.

Sull’incandescente confine libanese, gli Hezbollah hanno compiuto due tentativi di portare attacchi al territorio dello stato ebraico, che sono stati entrambi sventati. Il Rapporto denuncia che da Gaza nel 2020 sono stati lanciati contro Israele 176 razzi che ha reagito colpendo circa 300 obiettivi nella Striscia.

In totale l’esercito ha dichiarato che gli attacchi terroristici in Cisgiordania contro obiettivi israeliani sono stati 60, più dell’anno scorso quando furono 51 ma meno dei 76 nel 2018 e dei 75 del 2017. Altri atti di violenza si sono registrati con 31 attacchi a colpi di arma da fuoco, mentre erano stati 12 nel 2019, poi sono avvenuti 1.500 lanci di pietre e 229 lanci di molotov.

In risposta l’esercito israeliano ha effettuato 2.277 arresti che sono stati di meno rispetto al 2019 e degli anni precedenti ed ha chiuso 50 impianti sospettati di produrre armi.

Tornando ai 176 razzi lanciati dalla Striscia contro Israele, circa 90 sono caduti in zone aperte mentre il sistema di difesa antimissile Iron Dome ne ha intercettati 80, ovvero il 93% di quelli diretti verso aree popolate.

Vi sono stati 38 i tentativi di oltrepassare da Gaza in territorio israeliano; un tunnel è stato scoperto, costruito da Hamas per arrivare in Israele.

Ma l’esercito israeliano ha proseguito il Rapporto dove si è anche contraddistinto in modo massiccio nella lotta al coronavirus attraverso il Fronte del Comando interno che ha gestito il call center nazionale (1,4milioni di chiamate risposte) e il sito web (7,7milioni i contatti) centralizzando le informazioni.  Oltre 3mila riservisti sono stati chiamati a sostegno del Fronte e sono stati circa 380mila le confezioni di generi alimentari distribuiti durante la crisi ai cittadini.

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