Regione Lombardia, saltano le teste: Salvini e Fontana pronti per la “cacciata” di Gallera

Lombardy region governor Attilio Fontana followed by Giulio Gallera, Welfare Counselor for the Lombardy Region, arrive for a news conference outside the Lombardy region headquarter, in Milan, Italy, Thursday, Nov. 5, 2020. (AP Photo/Luca Bruno)

Il disastroso duo della Regione Lombardia sta per per finire, e un rimpasto in Lombardia non è più un’ipotesi così lontana. La Lega delegittima e sfiducia l’assessore alla Sanità Giulio Gallera, azzurro, molto vicino al governatore Attilio Fontana che, ormai, non è più assolutamente gradito a Matteo Salvini.

Tra l’altro è scampato a due mozioni di sfiducia che sono state presentate dall’asse Pd-M5S nel luglio e dicembre scorsi. Il Capitano però adesso non ve vuole più sentire parlare e supera i rifiuti opposti da Fontana, che ormai ha abbandonato il pupillo al suo destino.

Salvini pretende un ricambio esprimendo con determinazione la volontà di un mutamento di azione. Vi è stato anche un tentativo di Forza Italia di remorare questo rimpasto e nonostante queste resistenze per la perdita di un suo uomo in giunta anche gli azzurri si adeguano al diktat del leader della Lega.

“Vedrete nei prossimi giorni – ha detto Salvini – nel 2021 la Lombardia tornerà a correre”. Il governatore non fa dichiarazioni e cerca tempo per valutare altre possibilità, ma le tensioni non si superano. Salvini intende chiudere la partita entro metà gennaio proprio prima della convocazione del consiglio regionale che è fissato per il 19. Ma non tutte le caselle sono al loro posto.

Voci accreditate danno come sostituto di Gallera il pediatra del Sacco Gian Vincenzo Zuccotti. Mentre Forza Italia chiedeva come contraccambio la testa di Claudia Terzi, assessore leghista ai Trasporti che è stata fortemente criticata per la mobilità in occasione dell’apertura delle scuole.

Ma potrebbe “accontentarsi” della sostituzione degli assessori alla Famiglia Silvia Piani e allo Sport Martina Cambiaghi, che sono entrambe in quota Lega. Il leader del Carroccio si è lamentato per i ritardi inammissibili nella campagna vaccinale lombarda che era stata giustificata da Gallera con il “sacrosanto riposo” del personale e le “ferie arretrate” dei medici. Queste affermazioni avevano fatto infuriare tutti, dal Pd al sindaco di Milano Beppe Sala, ai Cinquestelle, Leu, Renzi, la Fials (la Federazione italiana autonomie locali e sanità) ed ha provocato una durissima presa di distanza dal Carroccio: “Dichiarazioni che non sono state condivise e che non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia”.

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