Green Pass e vaccinazione, Cacciari: “Se arriva l’obbligo, bene: almeno sparisce l’ipocrisia”

Sono molti i dibattiti accesi per quanto riguarda le restrizioni che verranno messe in moto con l’incombere della quarta, quinta o sesta ondata; sono talmente tante oramai che abbiamo perso il conto. Una delle questioni più incandescenti, però, riguarda proprio l’introduzione del tanto discusso Green pass sul luogo di lavoro.

E come una sentenza, arriva la critica dura e aspra di Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e professore presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato anche prorettore vicario. “Tutto va bene perché c’è un’emergenza sanitaria?”, dice Cacciari. “Tutti a sollecitare meccanismi autoritari, come sostanzialmente è l’obbligo di vaccinazione”.

Il professore di Filosofia motiva e illustra dubbi e perplessità sul green pass in Italia e sull’eventuale obbligo vaccinale.

“Il governo è legittimato a imporre un trattamento sanitario, è vero. Se ne discute la legittimità in chiave culturale, etica e politica. Tutto va bene perché c’è un’emergenza sanitaria? E’ lecito chiedere in base a quali criteri cesserà lo stato d’emergenza? Finirà quanto non c’è più un malato in terapia intensiva o quando nessuno ha più di 37,5 di febbre? Tutti a sollecitare meccanismi autoritari, come sostanzialmente è l’obbligo di vaccinazione. Ma scherziamo? Ai virologi non frega nulla delle derive culturali e politiche di questa società?”, sottolinea Cacciari.

“La forma a volte fa sostanza: sento usare parole come ‘stanare’ chi non si vaccina. Ma ci rendiamo conto? Se arriva l’obbligo, bene: almeno sparisce l’ipocrisia. Mi arrivano centinaia di mail al giorno di medici e scienziati che mi danno ragione e mi dicono che non possono parlare”.

“Deve essere sempre garantito il rispetto della dignità della persona, la giurisdizione indica che la persona sia perfettamente informata. Mi domando se possiamo dire che le persone siano state correttamente informate sui vaccini e sulle loro conseguenze. Non c’è dubbio che i vaccini siano utili, ma questo non basta per dire che siamo correttamente informati”.

“Non esiste nessuna situazione priva di rischi, le aziende farmaceutiche non conoscono però le conseguenze a medio e lungo termine dei vaccini. In queste condizioni, come si fa a imporre il green pass? Siamo già arrivati al 70-80% della popolazione vaccinata, si continui così”.

“Quando siamo arrivati a vaccinare tutta la popolazione sopra i 40-50 anni, che bisogno c’è di vaccinare gli adolescenti, che non corrono alcun rischio reale?”, aggiunge Cacciari.

“Non è vero che la situazione sia uguale ovunque: in moltissimi paesi non c’è obbligo di vaccinazione. In Danimarca la situazione si è normalizzata, in Germania non si sognano di vaccinare gli adolescenti”, conclude l’ex sindaco di Venezia.

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