De Caro: dialogo tra Chiesa e omosessuali

Di Maria Teresa Crispo

Un vero atto d’amore verso Dio, l’ultimo lavoro del professor Antonio De Caro, trasuda autenticità, affermando il principio della naturalezza. In un’epoca in cui il “salire in cattedra” e dare spiegazioni appartiene ai molti, l’autore sfugge alla tentazione dell’esegesi, del monologo senza contraddittorio, del ribattere al pregiudizio con altrettanta chiusura.

La sua è più che altro la scelta della “luce” che cade sui tanti punti oscuri, che purtroppo e per troppo, chiesa e società, hanno lasciato che fossero tali. Il libro si muove dunque sull’onda dell’auspicio di una fase di rinnovata consapevolezza e autentico dialogo.

La ricercatezza con cui De Caro scava tra le pagine di un rapporto spesso complesso, come quello tra Chiesa e mondo Lgbt, ben si coniuga con la semplicità espressiva, di chi ha avvertito sulla propria carne il vulnus di un dialogo a fasi alterne.

La forza risiede proprio nel non cedere alla logica del nascondimento o dell’autosegregazione, tanto meno alla vendetta e alla attribuzioni di colpe: sarebbe uno sterile gioco al massacro. L’invito è alla riconciliazione, con sé e con chi, ignorando e calpestando la natura, si è eretto a detentore della verità.

E’ un invito che non può essere eluso, perché risveglia quelle coscienze intorpidite dalla apatia, dal perbenismo, dal relativismo, per diventare linfa pura per l’arido terreno del confronto e naturale coesistenza delle singole libertà.

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