Cartabianca viene silurato: ‘La linea editoriale non è gradita al regime Draghi’

La censura illiberale della politica italiana colpisce ancora e come una spada di Damocle, chiamata Orsini, si abbatte anche sul programma televisivo di Rai3 Cartabianca.

Venti di guerra si erano alzati dopo che esponenti del Pd, Italia Viva e +Europa, guidati da Andrea Romano, avevano iniziato la loro opera di fango e censura nei confronti del professor Alessandro Orsini, che era stato invitato come ospite di Cartabianca per, addirittura, sei puntate.

Un oltraggio imperdonabile secondo il governo Draghi, che nel tempo assume sempre più l’aspetto di una democratura.

Chi lo contesta viene zittito, umiliato, degradato e impoverito.

E così gli illiberali del Partito democratico, con la scusa del politically correct, agiscono incontrastati e si permettono di mettere a tacere chi da anni svolge il suo lavoro; condivisibile o meno che sia.

Infatti, secondo gli uffici di viale Mazzini, il programma di Bianca Berlinguer non potrà più andare in onda dalla prossima stagione.

La vera motivazione? Non è pervenuta a noialtri.

Il caso di Cartabianca aveva creato malumori nel governo dopo l’invito del Professor Orsini.

Il professore, sospeso anche dalla Luiss per le sue idee poco conformi al pensiero unico, doveva essere regolarmente pagato con 2mila euro a puntata per andare come ospite alla trasmissione della signora Berlinguer, ma, i vertici della Rai, comandati a bacchetta dal Pd, avevano detto che 2mila euro erano troppi, dopo che ne avevano spesi 250.000 per la presenza di Zlatan Ibrahimovich come valletto al festival di Sanremo poco più di un anno fa, e, per tutta risposta, il professore aveva proposto al programma la sua presenza gratuita come ospite fisso.

Ma la vera motivazione per questa squallida censura è stata: “La linea editoriale non è gradita, al 99% si chiude”; raccontano le fonti di Fanpage.

Quindi, un editore che dovrebbe essere solo ed esclusivamente culturale e libero, Rai, diventa sempre più povero di informazione e cultura e si riempie sempre più di programmi spazzatura che parlano di cronaca nera o di fiction idiote.

Insomma, il modo ideale per distrarre la popolazione e per rendere il ceto medio sempre più superficiale e ignorante sulle questioni più importanti.

Le polemiche sulla questione Orsini e l’ostruzionismo soft, poi, il Copasir coinvolto grazie alla politica che ha dettato nuove regole per gli ospiti, la rotazione degli stessi e l’obiettivo di ridurre il numero di pensieri contrastanti è l’ennesimo schiaffo in faccia alla democrazia liberale.

Il colpo di grazia lo dà l’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, che in vigilanza, pochi giorni fa, ha detto: “[…] Negli ultimi anni c’è stato un abuso dell’utilizzo del format del talk-show nella televisione pubblica, ma non credo che il talk-show sia la forma ideale per l’approfondimento giornalistico. Penso sia più adatto ai temi leggeri, all’intrattenimento”.

Un modo come un altro per elaborare una solfa che giustifichi la brutta piega assunta dagli uffici di Viale Mazzini e per tener gli ascoltatori sempre più vincolati alle tv private.

Il confronto tra più parti è la ricetta perfetta per raggiungere una verità sempre più oggettiva e l’intervento vergognoso di Fuortes, degno di una tv da regime, ci fa capire quanto il governo voglia incanalare l’ascoltatore verso un pensiero univoco.

L’intervento dell’Ad di Rai ha fatto da braccio armato alle parole del premier Mario Draghi che si era indignato giorni fa con un chiaro riferimento al programma della Berlinguer, che è di fatto l’unico di prima serata sulle reti Rai.

Ma la questione Cartabianca è solo l’ultima di una serie di censure avvenute in Rai e hanno evidenziato lo spirito da regime propagandistico presente nella tv pubblica.

Quando accadono questi eventi ritornano alla mente le parole di Franco Battiato, grande artista e intellettuale italiano scomparso un anno fa.

“La cultura è stata abbandonata per colpa di questa politica che si inserisce sempre in cose dove deve fare corpo mafioso. La televisione ha il suo Cda che, tre di qua, due di là. La politica non dovrebbe entrare nell’arte, cosa c’entra. La politica deve solo dare i soldi e poi che se ne occupino gli altri”, diceva Battiato.

“I ragazzi – diceva il cantante di Jonia – dovrebbero far fuori questa classe politica che deve andare fuori dai coglioni”.

E vedendo come è scesa in basso la Rai è difficile dare torto al grande Battiato.

Censurano la Berlinguer?!

Non pagare il canone Rai, e di conseguenza le bollette, è una giusta protesta che dovremmo fare tutti per la libertà di espressione.

Se la Televisione pubblica trasmette solo propaganda filo governativa che se la paghino i politici, altrimenti, come diceva il grande Franco: “Fuori dai coglioni”.

Related posts

Russia e Cina a colloquio

Le forze israeliane invadono Gaza da nord a sud

Putin minaccia uno scontro globale mentre la Russia rievoca la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale