A Rimini scoperchiato un vasto giro di frodi sui bonus edilizi

Sarà probabilmente la punta dell’iceberg quello scoperto dalla Guardia di Finanza a Rimini: la frode sui bonus edilizi. Dalle intercettazioni emerge un quadro desolante e squallido.

Il gip di Rimini non usa giri di parole sugli indagati: “Veri e propri habitué della frode… in preda ad una sorta di ludopatia da reato”.

E si sente che uno degli indagati afferma: “Non ne hai idea di quanti cazzo di soldi hanno fatto … non sanno più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo per mettere i soldi, ma noi ci stiamo dietro…. ci stiamo dietro, a ruota stiamo andando, però dobbiamo stare attenti…”

Vi era un’ampia consapevolezza dei reati commessi da parte degli indagati e le intercettazioni che sono in possesso degli investigatori danno la misura degli imbrogli compiuti.

Da questo punto di vista la Guardia di finanza di Rimini ha fatto luce su quest’organizzazione che metteva in piedi società ad hoc per utilizzare i fondi delle agevolazioni edilizie.

Si tratta di danaro pubblico che viene erogato dal governo, tramite bonus locazioni, sisma e facciate e in ultimo per venire incontro ai durissimi danni economici provocati dalla pandemia di Covid.

Proprio l’inizio del periodo del coronavirus viene salutato con gaudio dai protagonisti dell’indagine coordinata dalla procura di Rimini.

E infatti un indagato con grande sfrontatezza afferma: “…Milano, oggi si mettono a Dubai … Non ne hai idea di quanti cazzo di soldi hanno fatto … non sanno più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo per mettere i soldi, ma noi ci stiamo dietro…. ci stiamo dietro, a ruota stiamo andando, però dobbiamo stare attenti…”.

Adesso la Guardia di Finanza ha impiegato i cani cashdog, che riescono a scovare il denaro contante cosicché le Fiamme gialle hanno rinvenuto durante una perquisizione dei trolley pieni di banconote.

Con l’ausilio di alcune società napoletane erano riusciti a monetizzare i crediti derivanti dai bonus che ad avviso degli inquirenti ammonterebbe a “440 milioni di falsi crediti”.

L’ideatore principale della maxi truppa è Nicola Bonfrate e su questo personaggio il Gip ha disposto l’arresto, in quanto amministratore di diritto o di fatto di numerose società truffaldine.

Lo stesso si mostra persino gongolante e gioioso della facilità con cui l’organizzazione a delinquere può fregare lo stato: “Cioè, lo Stato italiano è pazzesco, è una cosa… vogliono essere inc**lati praticamente…”.

Questa conversazione intercettata in un dialogo con il commercialista Matteo Banin lascia basiti e anche quest’ultimo è stato arrestato con ordinanza del Gip Manuel Bianchi che a detta del magistrato stanno “evidenziando che tale agevolazione è anche estremamente vantaggiosa in quanto il credito di imposta è utilizzabile per compensare qualsiasi tributo senza alcuna limitazione, matura immediatamente nell’anno 2021 e non è differito come accade per il Sismabonus”.

Mentre per il bonus sisma l’organizzazione aveva ideato di entrare in possesso illecitamente dei fondi e a spiegarcelo è sempre Bonfrate facendo riferimento a case che non sarebbero state mai ristrutturate: “Tutte le particelle catastali sono particelle catastali che non avranno mai mai una ristrutturazione dopo di adesso. Sono tutte particelle di zone depresse”.

L’imprenditore in un’altra conversazione dice: “Vedi che io ero abituato a queste cifre prima del carcere … cioè non mi fanno impressione. A me mi fanno impressione quelli che andiamo a fare adesso … quelli sì mi fanno un po’ impressione da gestire … da gestire … da gestire gli incassi, da gestire il bonus … trenta miliun … sarebbe da pazzi. Sarebbe come dire all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza ‘veniteli a prendere’. Dovremmo avere una Spa …”.

Naturalmente Bontrate e Manin non sono gli unici indagati e tale associazione a delinquere che viene contestata a vario titolo vede coinvolte altre 78 soggetti.

Tra questi un ruolo di primo piano svolgeva il commercialista Stefano Francioni che commenta in un’altra intercettazione la collaudata modalità illecita assai lucrosa anche per professionisti complici compiacenti: “Nel frattempo, ripeto, io sto andando forte come un leone ovviamente, ho dato una serie di smacchi incredibili a tutti perché coi soldi alla mano ho fatto delle operazioni importanti: ho comprato un’altra casa, ho comprato e venduto dei crediti fiscali e quindi coi soldi dopo mi sono messo a posto… mi sono rialzato completamente. Ho circa … ho circa 400mila euro sui conti correnti che non so cosa farmene”.

Secondo le Fiamme gialle con la complicità di professionisti venivano individuate società attive in grave difficoltà economica o ormai decotte, che divenivano utili alla creazione degli indebiti crediti d’imposta.

Poi veniva sostituito il rappresentante di diritto di tali società con un prestanome in modo da ottenere le credenziali per poter inserire le comunicazioni di cessioni crediti nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate in modo che questi atti costituissero un paravento nel caso di futuri accertamenti.

Poi le comunicazioni venivano inserite dichiarando di aver pagato canoni di locazione superiori agli effettivi (persino oltre il 260.000%) o effettuato lavori edili che non erano mai avvenuti, così da generare crediti di imposta non spettanti.

Successivamente, la cessione dei crediti d’imposta veniva trasferita a società compiacenti e dopo ancora il secondo passaggio a società terze che non erano consapevoli del raggiro, così da rendere più complessa la ricostruzione.

Questa inchiesta è nata lo scorso di giugno ed analizza gli atti di un fallimento che “ha consentito il monitoraggio dell’organizzazione criminale fin quasi dalla sua genesi e in tutti i passaggi di sviluppo, verificando come la stessa fosse totalmente dedicata alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, successivamente monetizzati cedendoli a ignari acquirenti estranei alla truffa, portati in compensazione con conseguente danno finale alle casse dello Stato”.

Tutti i guadagni illecitamente conseguiti sono stati investiti in attività sia commerciali che immobiliari con il subentro nella gestione di ristoranti, acquisto di immobili e/o quote di partecipazioni societarie).

Altresì sono stati veicolati attraverso una fatturazione di comodo, verso alcune società partenopee per essere monetizzate in contanti oppure sono transitati su carte di credito ricaricabili business, con plafond anche di 50.000 euro e poi prelevati in contanti presso vari bancomat.

E ancora impiegati per finanziarie società a Cipro, Malta, Madeira o convertiti in cripto valute oppure investiti in metalli preziosi ed in particolare nell’acquisto di lingotti d’oro.

Tuttavia l’organizzazione non si sarebbe mai fermata nonostante ci fosse stata una modifica del credito d’imposta teso appunto a impedire questo tipo di frodi.

A proposito di questa normativa di settore nuova lo scorso novembre veniva così commentata da Bonfrate: “Fatta la legge trovato l’inganno”.

Persino quando l’Agenzia delle Entrate aveva iniziato i controlli il meccanismo illecito è proseguito senza interruzioni. Il Gip ha rilevato: “Inutile dire che le condotte degli indiziati, anche nell’ottica della missione della Repubblica di rimuovere gli ostacoli all’affermazione dell’eguaglianza sostanziale fra i cittadini, qui specificamente traguardata mediante il riconoscimento di una serie di provvidenze ai settori dell’economia reale ritenuti maggiormente bisognosi, si rivelano di una inaudita rimproverabilità e meritevolezza di pena… Non solo, ma l’autentica dedizione alla criminalità di profitto di molti degli indagati, già veri e propri habitué della frode … lascia presagire, in modo ragionevolmente certo, che gli stessi, in preda ad una sorta di ludopatia da reato, eluderebbero con disinvoltura, pur di continuare a delinquere o comunque pur di mettere al sicuro i profitti di reati già commessi”.

In buona sostanza per 8 degli indagati è stata firmata l’ordinanza di custodia in carcere, mentre per quattro sono stati disposti i domiciliari e, infine, 20 imprenditori e tre commercialisti sono stati interdetti.

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