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Vietato parlare di sconfitta Ucraina

Ad un anno di guerra, nessuna soluzione: solo armi e distruzione

by Romano Franco

In guerra la verità è la prima vittima e il conflitto in Ucraina non fa eccezione.

Ad un anno e un giorno dall’inizio del confronto diretto, tra Mosca e Kiev, parlare di guerra in Russia è ancora vietato ma dire che l’Ucraina stia di fatto perdendo la sfida è assolutamente proibito.

Si perché, cari italiani, chi sarebbe felice di investire per una causa persa?

L’amministrazione Zelensky in un anno ha subito pesanti sconfitte con qualche colpo di reni isolato, che in occidente abbiamo definito come la cacciata russa. Ma purtroppo così non è stato.

La popolazione ucraina è allo stremo con viveri, luce e gas a razioni sempre più ridotte e, man mano che il conflitto perdura, la situazione andrà sempre peggio.

Dal 24 febbraio i morti civili si accatastano in fosse comuni, la popolazione muore anche di stenti, le città vengono costantemente bombardate e rase al suolo e la Russia, anche se in maniera lenta, conquista porzioni di territorio ucraino in maniera inesorabile.

Sono mesi che l’Onu ha dichiarato che in Ucraina vi è una tragedia umanitaria senza precedenti, ma al presidente ucraino pare che questo poco importi.

La priorità di Zelensky è riportare nell’ovile Crimea e Donbass ad ogni costo, anche se questo potrebbe costargli milioni di morti e miliardi di debiti.

La nostra strategia subdola, al contrario, non prevede alcuna vittoria Ucraina, l’obiettivo pare invece un altro: far premere il piede sull’acceleratore dei russi, indebolirli, per continuare ad isolarli dal resto del mondo. Anche se questo significa regalare il più grande fornitore del globo di materie prime alla concorrenza cinese.

Dopo quello che ha fatto Putin in Ucraina e dopo le immagini che abbiamo visionato sarebbe difficile ritornare a fare affari con i russi, soprattutto se a capo del Cremlino ci sarà ancora Putin. Ma la guerra in Ucraina deve finire ad ogni costo, checché ne vogliano i cittadini ucraini che, senza armi, possono fare ben poco.

Tuttavia abbandonare gli ucraini al loro destino, soprattutto dopo che questi hanno eseguito alla lettera gli ordini degli Usa, sarebbe un gesto infame. Siamo tutti d’accordo. Anche se gli Stati Uniti, con la loro cultura dell’Usa e getta, hanno già fatto scelte di questo tipo in passato.

In Afghanistan gli Usa hanno distrutto e ucciso, provocando un catastrofe umanitaria senza precedenti; hanno utilizzato la popolazione per combattere il loro nemico dopodiché, al termine dell’utilizzo dei civili per i loro scopi, gran parte della popolazione filo occidentale è stata abbandonata al loro destino ed è stata lasciata alla mercé del nemico che avevano combattuto fino al giorno prima.

Quindi, non sarebbe difficile un domani assistere alla disfatta ucraina con gli Stati Uniti che, al solito, masticano e sputano le popolazioni, non tenendo assolutamente conto delle conseguenze.

Ad un anno di guerra basta armi! Bisogna smettere di mettere in pericolo la popolazione ucraina, già distrutta e martoriata da una guerra stupida.

Non c’è niente di più folle nell’inseguire un sogno che ad oggi, ahinoi, pare davvero irrealizzabile.

La pace comincia con una tregua che a sua volta inizia con un cessate il fuoco che potrebbe cominciare proprio dal mancato invio di altre armi e munizioni.

La narrazione dei falchi occidentali non regge e vi è un idiozia affascinante nel voler a tutti costi perseguire la fine del conflitto solo con la sconfitta di Putin senza mai specificare, oltretutto, se essa debba avvenire tramite una guerra per procura, per mezzo di un conflitto diretto tra Nato e Russia, che coinvolgerebbe anche India e Cina eventualmente, o tramite una guerra nucleare.

La cosa certa è che lor signori non hanno mai esternato la loro strategia né si sono mai spesi nello specificare come intendano far cadere quel “bastardo” di Putin, che possiede armi nucleari e un consenso che in Occidente farebbe gola a chiunque.

A differenza dei guerrafondai però noi pacifisti, quelli veri, abbiamo una soluzione. Mantenere l’integrità territoriale dell’Ucraina è ancora possibile, nonostante il tourbillon di eventi sfuggiti dal nostro controllo che hanno stimolato attriti da una parte e dall’altra.

Una pace giusta potrebbe essere ancora perseguibile e potrebbe passare attraverso accordi commerciali che vengono costruiti tramite le diplomazie; checché ne dicano i falchi armaioli.

L’Unione europea potrebbe proporre alla Russia l’integrazione all’interno del sistema europeo, solo economico, in cambio dell’integrità territoriale dell’Ucraina e del risarcimento parziale dei danni fatti.

Il risarcimento nei confronti dell’Ucraina potrebbe avvenire facendo passare, nei primi periodi, le materie prime russe, tassate con imposte e accise, attraverso il territorio ucraino.

Così facendo, si potrebbe anche implementare una collaborazione e cooperazione tra i due stati, arrivati nei loro rapporti ai minimi storici.

Proporre alla Russia la vendita delle sue ricchezze ad un partner ricco e affidabile, oltre la Cina, sarebbe un modo furbo per strappare risorse al dragone.

Inoltre, Putin, così facendo verrebbe spinto nella condizione di metterebbe fine alla sua campagna espansionistica; avendo anche rassicurazioni sul fatto che l’Ucraina resti fuori dalle grandi alleanze militari.

Se ai russi si propone una soluzione del genere, che potrebbe servire da volano per l’economia russa, si costringe Putin ad accettare le condizioni e, lo zar, potrebbe rivendere l’accordo come una vittoria in patria.

Zelensky, dal canto suo, mantiene l’integrità del territorio e la salvaguardia dei suoi civili e l’Europa guadagna il più grande fornitore di materie prime low cost al mondo. Ci guadagnano tutti, eccezion fatta per gli Usa.

Ma la domanda che tutti si pongono é la seguente: questa soluzione potrebbe mai convenire agli Stati Uniti?? A mio parere no. Ai posteri l’ardua sentenza.

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