Home Cronaca Vaccini: Il Commissario Arcuri dichiara guerra alla Pfizer per i ritardi

Vaccini: Il Commissario Arcuri dichiara guerra alla Pfizer per i ritardi

by Freelance

Di Ginevra Lestingi

Sono ore dure per le compagnie farmaceutiche impegnate nella produzione di vaccini. Dopo il pienone di investimenti tramite borsa e, soprattutto, grazie alla enorme quantità di denaro investita dagli Stati, non è ammissibile che ci siano ritardi sulla produzione.

Così il Commissario straordinario Arcuri, imbarazzato come non mai, commenta il ritardo: “La riduzione del 20% della fornitura dei vaccini Pfizer non è una stima. È una triste certezza. Purtroppo con Pfizer e nella quotidiana applicazione della gestione dell’emergenza io non sono più a mio agio con le stime. Non mi servono le rassicurazioni, mi servono i vaccini”.

“Ci sono molti modi di dimostrare gli inadempimenti. Certamente noi pensiamo che Pfizer al momento sia inadempiente. Stiamo lavorando con l’Avvocatura, oggi avrò una riunione molto puntuale con loro per concludere al più presto l’istruttoria”, rimarca Arcuri, “nelle ultime settimane abbiamo accusato ritardi che non comprendiamo dobbiamo continuare a reclamare perché il diritto alla salute degli italiani non è un valore che si può negoziare. Stiamo combattendo una battaglia lunga e molto faticosa. I vaccini sono l’unico sistema per concludere questa battaglia e tornare alla normalità: non ne conosciamo altri e probabilmente non ne esistono altri. Stiamo chiedendo con forza alle aziende produttrici, in particolare una, che all’Italia arrivino tutti i vaccini che erano stati pianificati”.

“Dal punto di vista contrattuale – conclude  – la fornitura dei vaccini è molto semplice. L’Unione europea con i produttori del farmaco ha sottoscritto un contratto in nome e per conto dei 27 Stati membri. Inoltre, ogni Stato membro, quindi anche l’Italia, ha sottoscritto dei contratti derivati rispetto al contratto generale. Sul contratto generale dell’Ue ci sono quantità, termini, scadenze per la consegna e questi sono richiamati anche nei contratti dei vari Paesi”.

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