Nei giorni scorsi la Commissione europea ha presentato una proposta per portare avanti il processo di adesione all’Ue rendendolo più credibile, con un orientamento politico più forte, più dinamico e prevedibile. Il commissario per il vicinato e l’allargamento, Olivér Várhelyi, ha commentato: “L’allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali è una priorità assoluta per la Commissione. Stiamo lavorando su tre tracce: in primo luogo, oggi proponiamo passi concreti su come migliorare il processo di adesione. Mentre stiamo rafforzando e migliorando il processo, l’obiettivo rimane la piena adesione all’Ue. In secondo luogo, e parallelamente, la Commissione sostiene fermamente le sue raccomandazioni per l’apertura dei negoziati di adesione con la Macedonia settentrionale e l’Albania e fornirà presto un aggiornamento sui progressi compiuti da questi due paesi. In terzo luogo, in preparazione del vertice Ue-Balcani occidentali che si terrà a Zagabria, a maggio, la Commissione presenterà un piano di sviluppo economico e degli investimenti per la regione”.
Un processo più credibile: il processo di adesione deve basarsi su fiducia reciproca e impegni chiari da parte dell’Unione europea e dei Balcani occidentali. La credibilità dovrebbe essere rafforzata attraverso un’attenzione ancora più forte alle riforme fondamentali, a partire dallo stato di diritto, dal funzionamento delle istituzioni democratiche e della pubblica amministrazione nonché dall’economia dei paesi candidati. Quando i paesi partner soddisfano i criteri oggettivi, gli Stati membri concordano di passare alla fase successiva del processo, rispettando l’approccio basato sul merito.
Un orientamento politico più forte: la natura politica del processo di adesione richiede un orientamento politico più forte e un impegno ai massimi livelli. La Commissione propone di aumentare le opportunità di un dialogo politico di alto livello, attraverso regolari vertici Ue-Balcani occidentali e intensificati contatti ministeriali. Inoltre gli Stati membri dovrebbero essere coinvolti più sistematicamente nel monitoraggio e nella revisione del processo. Tutti gli organismi nell’ambito dell’Accordo di stabilizzazione e associazione si concentreranno molto di più sulle questioni politiche e sulle riforme chiave, mentre le Conferenze intergovernative forniranno una guida politica più forte per i negoziati.
Un processo più dinamico: per iniettare ulteriore dinamismo nel processo negoziale, la Commissione propone di raggruppare i capitoli negoziali in sei gruppi tematici: fondamenti; mercato interno; competitività e crescita inclusiva; agenda verde e connettività sostenibile; risorse, agricoltura e coesione; relazioni esterne. I negoziati su ciascun cluster saranno aperti nel loro insieme – dopo aver soddisfatto i parametri di riferimento di apertura – anziché su base di singoli capitoli. I negoziati sui fondamentali saranno aperti per primi e chiusi per ultimi e i progressi su questi determineranno il ritmo generale dei negoziati. I tempi tra l’apertura di un cluster e la chiusura dei singoli capitoli dovrebbero essere limitati, preferibilmente entro un anno in piena dipendenza dall’avanzamento delle riforme.
Un processo più prevedibile: la Commissione fornirà una maggiore chiarezza su ciò che l’Ue si aspetta dai paesi dell’allargamento nelle diverse fasi del processo. Ciò chiarirà quali conseguenze positive possono avere i progressi sulle riforme e quali saranno le conseguenze negative quando non ci saranno progressi.
Per incoraggiare riforme impegnative, la Commissione definirà meglio le condizioni stabilite affinché i candidati possano progredire e fornirà incentivi chiari e tangibili di interesse diretto ai cittadini. Gli incentivi potrebbero includere un’integrazione accelerata e una “introduzione graduale” alle singole politiche dell’Ue, dal mercato ai programmi, garantendo nel contempo condizioni di parità, nonché maggiori finanziamenti e investimenti. Più candidati avanzeranno nelle loro riforme, più avanzeranno nel processo. Allo stesso modo, la Commissione propone misure più decisive sanzionando proporzionalmente qualsiasi ristagno o regresso grave o prolungato nell’attuazione della riforma e soddisfacendo i requisiti del processo di adesione. I negoziati potrebbero essere sospesi in alcune aree o, nei casi più gravi, sospesi nel complesso e potrebbero essere riaperti capitoli già chiusi. I vantaggi di una più stretta integrazione, come l’accesso ai programmi dell’Ue, potrebbero essere sospesi o ritirati e la portata e l’intensità dei finanziamenti potrebbero essere adattate al ribasso.
La Commissione spera che gli Stati membri appoggino la proposta, parallelamente all’avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia settentrionale e l’Albania, in vista proprio del vertice Unione europea-Balcani occidentali a Zagabria del 6-7 maggio. In vista dell’evento la Commissione esaminerà come promuovere gli investimenti, l’integrazione socioeconomica e lo stato di diritto per la regione dei Balcani occidentali.