Un Grande Papa

Papa Francesco

Non si è detto così di tutti i Papi, almeno quelli che abbiamo avuto modo di incrociare nell’ultimo cinquantennio.

Francesco colpisce per il suo tratto semplice e per la capacità di scolpire tuttavia con un pensiero che arriva nella sua profondità.

Mai prigioniero dei suoi dogmi e come ogni uomo assalito dai suoi dubbi che risolve con la fede ma che non vuole imporre ad altri di poterli risolvere con la fede.

É forse questo aspetto più terreno, più secolare che colpisce noi laici o agnostici, ed attrae perché riesce a sintetizzare la ragione per la quale esiste un ruolo ed uno spazio della religione, della sua come delle altre, su questa terra.

Illuminante la sua spiegazione alla domanda per quale motivo l’uomo avesse bisogno della preghiera, ed egli ne ha dato una risposta affermando la naturalezza del gesto della preghiera che l’essere umano fa fin dalla sua nascita rivolgendosi ai propri genitori.

Scevro da impuntature moralistiche, ha messo a terra tutte le presunte superiorità dei dogmi dinnanzi ai comportamenti umani.

Va da sé che lo stesso Francesco non può nascondere dietro la sua bonomia il carattere e la forza politica della Chiesa.

Rivolgersi in questo momento di smarrimento politico agli italiani attraverso gli schermi televisivi non è stata una concessione alla vanità, ed al suo secolarismo frivolo ma una precisa scelta politica che naturalmente riporta la
centralità dell’attualità del pensiero cristiano nella società italiana.

Piace la capacità di ridurre la complessità e riporta alla funzione primordiale della Chiesa nella Società, si distanzia dal clericalismo ma naturalmente non azzarda un sistema che regoli la vita interna della Chiesa, oggi, attraversata da molte divisioni trasparenti e sotterranee.

Lamenta il ritardo demografico del continente, ma procreazione e matrimonio sono ben lontani dal poter essere sostenuti dal corpo ecclesiale.

Tende le braccia al Continente ricco di risorse che produce solo povertà; ma è un continente nel quale non solo l’Occidente politico ed economico rischia di perdere la partita ma anche il cristianesimo fa i conti con l’avanzata di altre religioni.

La grandezza del Papa sta anche nel non avere nascosto i punti deboli delle società opulente dinnanzi ai cambiamenti epocali, il precariato nel lavoro che si riflette sull’aggressività sociale e nella decomposizione della struttura familiare, l’offensiva delle pandemie, dei cambi climatici la fragilità della scienza, quindi dell’uomo dinnanzi a ciò che é sconosciuto.

Il Papa si offre come speranza, ma chiede anche che si preghi per lui; nessuno si può salvare dinnanzi al mistero della vita che la fede cerca di risolvere. “È l’ultimo dei Socialisti”, ha detto Saviano nel suo intervento.

Il Socialismo è sicuramente ispirato nel suo umanesimo al pensiero Cristiano. Non sappiamo se sia l’ultimo. In ogni caso beati gli ultimi come diceva il Vangelo.

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