Il governo ha deciso di estendere l’obbligatorietà del Green Pass sui trasporti a lunga percorrenza nella scuola e nelle università.
Da oggi la certificazione verde, rilasciata alle persone vaccinate dopo la prima dose, a chi è guarito o a chi è negativo a un tampone fatto fino a 48 ore prima dell’uso, diventa obbligatoria per il personale scolastico: presidi, insegnanti, dipendenti, collaboratori.
Sono invece esclusi sia gli studenti che gli studenti esterni, nonché i professori e gli amministratori esonerati per motivi di salute. Anche il personale esterno (compresi i genitori degli alunni) non è obbligato ad esibirlo, anche se molte scuole stanno procedendo con circolari autonome in cui viene richiesto, ad esempio, per colloqui con i docenti.
All’università servirà agli insegnanti, al personale e agli studenti. Pertanto, professori, ricercatori, rettori, dottorandi, studenti, tecnici di laboratorio, amministratori saranno tenuti a esibirlo durante le verifiche a campione.
Le persone esenti per motivi medici possono entrare nelle scuole e nelle università senza dover fare un tampone ogni due giorni. Per loro è previsto uno screening periodico.
Il controllo avverrà in due fasi. Fino al 13 settembre i “verificatori”, ovvero i collaboratori della scuola, verificheranno tutto il Qr code del personale con l’app “VerificationC19”.
Il 13 settembre dovrebbe debuttare la piattaforma che il MIUR sta sviluppando con il Ministero della Salute e l’OK del Garante Privacy: il controllo avverrà in automatico collegandosi al sito. Ogni mattina in segreteria comparirà un semaforo verde per chi ha un pass valido, rosso per chi ne è sprovvisto o per chi è scaduto.
Se non si ha il pass si segnala un’assenza ingiustificata: se si protrae per 5 giorni lavorativi, scatta la sanzione amministrativa (da 400 a 1.000 euro), la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. I dirigenti scolastici applicheranno le sanzioni. Lo stesso accade all’università. A scuola arriveranno i supplenti al posto dei professori assenti.
Sì, per tutti, dai sei anni in su, al chiuso. Il ministero ha precisato che non ci sono eccezioni, nemmeno per i bambini della scuola primaria. Può essere abbassato solo all’aperto e durante l’attività fisica in palestra. Sono esclusi dall’obbligo i bambini degli asili nido, degli asili e gli studenti con disabilità. Le mascherine saranno distribuite all’ingresso degli istituti, e per i sordi saranno trasparenti.
Il requisito di un metro di distanza tra le rime buccali, cioè tra bocca e bocca, è stato sostituito da una raccomandazione. Il CTS ha precisato che il distanziamento deve essere mantenuto “ove possibile”. Altrimenti devono essere prese altre misure.
Ci saranno orari scaglionati. La prima campana suonerà entro le 8.30, la seconda almeno un’ora dopo. Chi viene contagiato deve restare in quarantena per 21 giorni e poi, se non ha sintomi dal 14° giorno, può andarsene.
Nel caso di una variante, è necessario un molecolare. Per i compagni di classe dei contagiati l’isolamento dura 7 giorni se si è vaccinati, 14 se non si è vaccinati ma dovrà comunque essere fatto un tampone. Per rientrare in classe è necessario anche un certificato medico.
La Conferenza delle Regioni ha dato il via libera al piano che prevede tamponi salivari campione ogni 15 giorni nelle “scuole sentinelle” elementari e medie che saranno scelte, a rotazione, dalle province.
Sui mezzi pubblici basta il biglietto e la mascherina: l’intervento è obbligatorio, si consiglia Ffp2. La capienza massima è dell’80%. Lo stesso vale per metro e tram. La verifica del rispetto delle misure sanitarie sarà effettuata a campione.
Sugli autobus che viaggiano tra regioni il pass diventa obbligatorio.
Inoltre sui treni diventa obbligatorio solo sugli Intercity, sugli Intercity notte e sull’Alta Velocità, ovvero le Frecce di Trenitalia e l’Av di Italo. Sui treni regionali, invece, non verrà mostrato, anche se collegano regioni di colore diverso.
Chi è sprovvisto di carta verde dovrà spostarsi in una carrozza riservata e scendere alla prima fermata. La maschera va comunque tenuta a bordo, da cambiare ogni 4 ore; cibo e bevande saranno serviti solo in loco.
Chi va al mare dovrà avere il Green Pass. Ma anche qui ci sono eccezioni. L’obbligo della certificazione verde, infatti, sussiste solo se il trasporto marittimo effettua un servizio interregionale. Se invece il viaggio è tra due località che ricadono all’interno della stessa Regione, isole comprese, è sufficiente un biglietto.
Insomma le nuove regole sono pronte, si spera che con tutte queste limitazioni si eviti definitivamente un’altra chiusura forzata. Altrimenti sarebbe inaccettabile tutto ciò.