Di Mimmo Di Maggio
La Turchia si è svegliata dall’incubo e si prevede che una massiccia operazione di ricerca e salvataggio che è continuata durante la notte prenda più ritmo.
Il bilancio delle vittime confermato è salito a oltre 4.300, ma è probabile che aumenti ulteriormente man mano che vengono cercati più siti nella vasta area.
L’agenzia di emergenza turca AFAD afferma che più di 2.600 persone provenienti da 65 paesi sono state inviate nell’area del disastro per assistere i soccorritori turchi.
In totale sono state consegnate 300.000 coperte e più di 41.00 tende familiari. Migliaia di edifici sono crollati dopo il terremoto di magnitudo 7.8 nei pressi di Gaziantep, in Turchia, colpito nelle prime ore di lunedì mentre la gente dormiva.
Una scossa di magnitudo 7,5 si è poi abbattuta nelle vicinanze diverse ore dopo, provocando ulteriori danni a una regione già fortemente scossa.
I soccorritori stanno correndo contro il tempo con diversi fattori sulla loro strada ora, ha detto un esperto di terapia intensiva.
Corsa contro il tempo
La mancanza di acqua e ossigeno sono barriere fondamentali per la sopravvivenza. Ogni adulto perde fino a 1,2 litri di acqua al giorno tramite urina, espirazione, vapore acqueo e sudore. Quando una persona perde circa otto litri di acqua è allora che si inizia ad ammalare gravemente.
Ed è questo il rischio più grande per i sopravvissuti intrappolati sotto le macerie.
Inoltre ora è inverno, in Turchia e in Siria, e un adulto medio può tollerare temperature fino a circa 21°C senza che il corpo perda la sua capacità di mantenere il calore. Ma quando fa più freddo la storia è diversa.
A quel punto, la temperatura corporea segue essenzialmente la temperatura dell’ambiente e la velocità con cui ciò può accadere dipenderà dall’isolamento che la persona può avere, o da quanto riparo sotterraneo ha a disposizione.
Il rischio è che molte di queste persone possano soccombere all’ipotermia.